Rassegna Stampa del Cameo

Nessuno vuole vincere le prossime elezioni

Niente di interessante oggi sui giornali, quindi come fare la Rassegna stampa del Cameo? L’unica è inventarsi una fake news. Non quelle che ti inventi e poi sei costretto a chiedere scusa ai lettori poco prima che ti scoprano, con la classica locuzione, a sua volta fake: “…non rispettava gli standard di accuratezza e di imparzialità di questa testata”.

No, questa è fake dichiarata, quindi nessuna scusa. Mi è nota la celebre discussione del 2013, sul NYT, fra Bill Keller e Glenn Greenwald sulla manichea “i fatti distinguibili dalle opinioni” che dobbiamo superare.

Eccola la mia fake: “Nessun partito vuole vincere le elezioni, quindi ognuno si inventa piani talmente fake da apparire ridicoli”. In pratica fingono di perseguire piani “B” mascherati da “A”. Sembrano falsi ma sono veri, ovvero sembrano veri pur essendo falsi? Lasciare i lettori nel dubbio significa separare i fatti dalle opinioni? E poi c’è anche l’obbligo di essere ottimisti comunque.

Temo di essermi incartato. Torniamo a bomba.

Renzi: il 20% è la quota ottimale, non posso governare con Berlusconi, mi sputtanerei, la minoranza interna forse se ne andrà, resteranno solo i miei fedelissimi, il PdR avrà finalmente una vita serena. Toglietemi solo di torno Carlo, ricacciatelo in gola a Confindustria.

Berlusconi: l’importante è che la coalizione di Centro-Destra non vinca (sarei prigioniero di Salvini e di Meloni: non li sopporto più), un 15-20% sarebbe un risultato ottimale, per la “roba”. Incredibile la giravolta de l’unfit Bill Emmott, cosa ci sarà sotto?

Grillo: la scelta Di Maio leader avrebbe dovuto servire per raccattare voti in quella zona grigia adiacente alla borghesia, ma non avevo valutato la possibilità di perdere i voti dello zoccolo duro, legato a Fico, Lombardi, Di Battista. L’unica è fare una rivolta di Blog, resettare la Piattaforma Rousseau, oltre tutto nata male e piena di bug, liberarmi di Casaleggio e Di Maio, una bella rimescolata delle carte e tornare alla purezza iniziale. Allora sì che ci si divertiva.

Salvini: ripeto fino alla nausea che il primo atto di governo sarà la cancellazione (non modifica, cancellazione) della Legge Fornero. So perfettamente che per l’Italia equivarrebbe a portare i libri in Tribunale, ma così ho la certezza di non trovare nessun alleato, mi metto in berta un 15-20% e seduto su questo tesoretto me la godo.

Grasso: il mio piano è solare, noto a tutti, Quirinale compreso: impossessarmi del Pd, depurato da Renzi e dai renziani, e vivere tutti felici all’opposizione. Il sogno nascosto di ogni ragazzo di sinistra: essere un Corbyn de noaltri, però istituzionale.

Meloni: so esattamente che fare, con il mio cestino di vimini continuerò a battere i mercati rionali, raccatto tutti i voti possibili di scontenti di Fi, Lega, Cinquestelle, cespugli, che anelano alla donna dalla mascella forte.

Riccardo Ruggeri, 7 gennaio 2018

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