Commenti all'articolo Altro che Greta, per difendere l’ambiente basterebbe privatizzarlo

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Arminius
Arminius
4 Settembre 2019, 16:03 16:03

“The tragedy of the commons” scriveva Hardin Garrett sulla rivista Science nel 1968. Secondo me il problema non può essere risolto provatizzando il mondo. Oddìo non è che l’idea sia malvagia però, se non ci mettiamo i “carabinieri” a guardia, va a finire che quando l’inquinamento ambientale sarà arrivato anche sull’isoletta del Pacifico dove si saranno rifugiati tutti gli inquinatori, non ci sarà più tempo per porre rimedio. Dunque io la parte pubblica (e le relative sanzioni) non la escluderei anzi, penso che ci dovrà essere un ente “serio” a livello mondiale con pieni poteri. Anche se proteggiamo l’orticello di casa nostra saremo comunque esposti agli sconfinamenti degli altri. Chernobyl docet. Non credo che sia un problema risolvibile con il pubblico e/o con il privato perché entrambi richiedono una intelligenza e una lungimiranza che non appartiene al genere umano. Solo la paura e il terrore potranno far scattare la molla per rendere evidente il problema, ma allora sarà troppo tardi. Le mutazioni genetiche per creare nuovi esseri che si nutrono di plastica e bevono idrocarburi respirando CO2 richiedono molto più tempo di quello che la Natura ci vorrà concedere.

Pietro
Pietro
21 Luglio 2019, 16:23 16:23

DUE LIBRI SULLA PRIVATIZZAZIONE DELL’AMBIENTE
1- PRIVATIZZIAMO IL CHIARO DI LUNA (Il primo libro uscito in Italia sulla privatizzazione dell’ambiente)
http://www.libreriadelponte.com/?product=c-lottieri-g-piombini-privatizziamo-il-chiaro-di-luna

2-LA FATTORIA DEI CAPITALI
http://www.libreriadelponte.com/?product=robert-j-smith-la-fattoria-dei-capitali

Andrea Salvadore
Andrea Salvadore
20 Luglio 2019, 18:21 18:21

Mettere la questione ambientale a programma politico rivela una ignoranza basica dei cicli climatici della terra incominciati circa due milioni di anni fa in un continuo alternarsi di di cicli freddi e cicli caldi la cui traccia esiste nella pianura padana e rivelata per la prima volta dalla mente inquisitoria di Leonardo da Vinci dal cui codice comoncia la scienza della pleontologia.
Mettere la questione sociale a programma politico é certamente un campo di possibile azion ma non rivela il grande miglioramento delle classi inferiori piu povere come illustrato dallo storico tedesco Ferdinand Gregorovius nel suo diario” Wanderjahre in Italien” (1856-1877 )nel quale descrive l’Italia dei suoi tempi e la condizione dei contadini italiani. É dunque un problema che si deve affrontare ma che sempre ci sará. Eliminare la povertá é il classico sogno a occhi aperti dello stolto.

Gianluca
Gianluca
20 Luglio 2019, 17:31 17:31

Che bello leggere un articolo di liberalismo puro anziché gli scarabocchi di ex politici trombati in cerca di rilancio o le solite robe che servono solo a portare acqua al mulino di uno o dell’altro partito.
+ Cofrancesco, + Desiderio, – Meluzzi, Capezzone, etc, etc.

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