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L’egemonia dei progressisti e il declino dei conservatori: ecco perché andrà peggio, prima di migliorare

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Intervista a Ed West: per ora non si vede traccia di una reazione conservatrice, i giovani seguono la folla conformista e la “maggioranza morale” non esiste più. I moderati credono ancora che progressisti e conservatori siano estremisti alla stessa maniera, ma solo uno di questi due gruppi sta cercando di licenziare chi non si conforma al loro credo, gettando il pluralismo dalla finestra, e non sono certo i conservatori: al momento, in Occidente esiste una sola ideologia, anzi una religione… E una volta che processi simili iniziano, si finisce sempre con la violenza contro le persone

“Small Men on the Wrong Side of History” è l’ultimo libro di Ed West, giornalista e vicedirettore di UnHerd. Prendendo spunto dalla celebre frase di Obama su al Qaeda, West illustra il declino inesorabile dei conservatori – “omuncoli dal lato sbagliato della storia” che continuano a vincere le elezioni pur avendo perso ogni singola battaglia culturale da almeno quarant’anni a questa parte. Lo abbiamo intervistato per capire cosa sta succedendo, nel contesto delle proteste di Black Lives Matter, e di una cultura progressista sempre più radicale.

ARIANNA CAPUANI: Perché a tuo parere la cultura del politicamente corretto ha avuto origine proprio in quella che chiamiamo Anglosfera?
ED WEST: Credo che tutto abbia origine nella storia del settarismo americano. Dal momento che parliamo tutti inglese, non abbiamo sviluppato nessuna immunità al virus. La cosa strana è che in Gran Bretagna abbiamo adottato la storia americana come se fosse la nostra, e il risultato è che adesso in tanti si sono inginocchiati, fingendo di andare in guerra. Tanti ci credono davvero, prendendosela con i nostri bobbies per protestare contro le violenze della polizia americana, ovvero fatti che si sono svolti a migliaia di chilometri.

La gente guarda la politica americana come se si trattasse di una forma di intrattenimento, pensando che sia una cosa che gli appartiene. Mia figlia più grande, al terzo anno di elementari, ha studiato in tutto tre argomenti di storia: Enrico VIII, Elisabetta I, e Rosa Parks. Ma Rosa Parks non fa parte della nostra storia, è storia americana, e questo è il potere trainante degli Stati Uniti, così forte che ci sta portando tutti giù. Si dice che anche in Europa continentale, dove ormai i giovani parlano inglese, questo atteggiamento sia molto più diffuso, e certo non dico che non possa espandersi, ma forse l’ideologia liberal britannica è più estrema di quella continentale, specialmente a paragone con la Francia, che ha una cultura conservatrice più forte e che potrebbe opporre resistenza. In un certo senso, spero che in America si cominci a vedere l’aspetto disfunzionale del progressismo attuale e che il suo fascino cominci a scemare, dal momento che si parla di persone che mettono a fuoco le città, non certo di modelli da imitare.

Non sono certo ottimista, il 2020 è un anno terribile in ogni caso, e credo che alla gente piaccia adottare il punto di vista “illuminato” piuttosto che quello corretto per il semplice fatto che ama seguire quello che va di moda, e così finisce col seguire ideologie stupide. Non so se a questo ci sarà mai fine, non ci si può arrendere e basta, dire “accetto questa posizione, mi arrendo e lasciatemi in pace”, perché non succederà mai, ci chiederanno qualche altra cosa il mese successivo. Per definizione, un processo così è soggetto a continua mutazione, non c’è rimedio.

AC: Leggendo il tuo libro, e facendo riferimento alla mia esperienza di insegnante di scuola secondaria, affermi che stiamo perdendo sempre più giovani, e inoltre, che le persone di sinistra tendono a indottrinare i propri figli molto di più rispetto ai conservatori, e tendono quindi a tollerare di meno una possibile ribellione. Mi sono quindi chiesta se sia possibile fare qualcosa per crescere una nuova generazione di conservatori, educando senza indottrinare?
EW: Tempo fa Alastair Campbell ha twittato la foto di una bambina di sei anni che diceva qualcosa di simile a “Boris Johnson è un mostro”. Mio figlio, che ha la stessa età, non sa nulla di politica, forse conosce il nome del primo ministro, e ovviamente sa chi è la regina, ma non mi piacerebbe affatto parlargli di politica. Sentirlo ripetere qualcosa detto da me mi farebbe inorridire. Ovviamente quando i miei figli mi chiedono qualcosa cerco di far loro degli esempi, qualcuno ha detto questo e qualcun altro quest’altro, ma tu devi decidere per conto tuo.

Come osservatore, però, sono diventato molto simile a mio padre, e ho detto apertamente che molti docenti insegnano cose senza senso. Il potere della cultura dominante è forte, mentre il conservatorismo è percepito come poco “figo”. A destra solo il libertarismo sembra attrarre i giovani, perché si basa sulla libertà, ma per loro il conservatorismo sociale è l’equivalente della lebbra. Un adolescente maschio in modo particolare, se conservatore in senso sociale, non attirerà le ragazze – i messaggi sociali lanciati ai giovani sono chiari e pervasivi. Quindi, può darsi che i miei figli saranno radicali e progressisti da giovani, per poi tramutarsi in adulti con la testa sulle spalle, ma i dati suggeriscono che i trentenni non stanno affatto diventando più conservatori, e in ogni caso non si identificano come tali, come scrivo nel mio libro. Questo si deve, in parte, al declino della pratica religiosa. Una volta che la religione decade, il progressismo diventa la nuova fede di default, una sorta di ancora morale. La maggior parte delle persone della mia età che sono ancora religiose e che vogliono cambiare il mondo, sono di sinistra e progressisti. Quindi, come invertiamo la tendenza? L’alternativa è che i giovani comincino a notare gli effetti negativi del progressismo nel mondo, e che comincino a vederlo come poco entusiasmante e che quindi comincino a ribellarsi adottando uno stile di vita più conservatore.

Bisogna infatti tenere a mente che i teenager non sono affatto dei ribelli, ma vogliono piuttosto appartenere a una tribù; nessuno vuole essere quello strano, tutti vogliono il loro piccolo gruppo, seguire le idee forti. Di recente, Peter Hitchens è stato seguito da un gruppo di dimostranti di Black Lives Matter per le vie di Oxford. Sono giovani ed è così che si comportano, vogliono far parte della folla conformista, non hanno nessuna intenzione di ribellarsi. Allo stesso tempo, dicevo, il conservatorismo è considerato debole, una cosa da vecchi. Di conseguenza, non ho una risposta, anche se ci ho pensato. Ma credo si possa fare, insegnare alcuni principi cardine del conservatorismo, anche se ciò renderà i ragazzi abbastanza strani agli occhi dei loro amici.

AC: Come descriveresti questo culto della giovinezza – l’idea che sia l’età culmine per uomini e donne, al contrario di quanto si affermava nel mondo classico?
EW: Nella nostra cultura visuale, tendiamo ad attribuire un grande valore all’attrazione sessuale e tutto ciò che è associato alla giovinezza. È una cosa nuova, per i conservatori, non godere più di molto sostegno tra i giovani, e al contempo perdere anche i trentenni e i quarantenni. La cosa che mi preoccupa maggiormente, però, da un punto di vista storico, è che ora le donne giovani tendono a essere progressiste, “liberal”. In passato, le donne tendevano a essere più conservatrici rispetto agli uomini, ma le cose sono cambiate nello spazio di trenta, quarant’anni. In Gran Bretagna, le donne sotto i trenta hanno votato Corbyn in massa. E gli uomini tendono a seguire le donne. Nella storia, numerosi re, come Clodoveo, il primo re dei Franchi, e il primo re inglese, Ethelbert del Kent, si sono convertiti al cristianesimo grazie alle loro mogli; adesso, sfortunatamente, i giovani maschi diventano estremamente progressisti a causa delle loro fidanzate. Oggi potremmo dire che il progressismo è la religione che, nel Regno Unito, ha soppiantato il cristianesimo. Tutto questo è collegato al matrimonio, dal momento che le donne sposate tendono a essere molto più conservatrici delle nubili, e adesso stanno diventando sempre di meno.

Il conservatorismo difende la famiglia nucleare e la tradizione; il conservatorismo di stampo inglese, poi, è per la famiglia nucleare e al contempo, paradossalmente, individualista, mentre l’ideologia liberal tende a essere un’ideologia da single. I più eminenti filosofi liberali, come ad esempio John Locke, non erano sposati. È un’ideologia che funziona benissimo senza i bambini. Ormai il numero dei non sposati in Europa è molto elevato e l’Italia è in particolare uno dei Paesi col tasso di natalità più basso. Le politiche conservatrici sono tradizionalmente molto legate al modello che vede il padre lavorare mentre la donna resta a casa. Molti conservatori nel Regno Unito evitano di parlarne per paura di risultare impopolari, ma è il modello di famiglia a cui il conservatorismo fa riferimento. Quindi, con un numero sempre più ridotto di persone che seguono questo stile di vita, sempre meno voteranno conservatore, e questo è stato un vero problema negli anni di Cameron e Osborne, che non hanno fatto nessuno sforzo per creare incentivi fiscali per i nuclei familiari monoreddito. Le famiglie con un unico genitore lavoratore, nel Regno Unito, non godono del sostegno dello stato, specialmente a paragone con la Francia.

AC: Ma tutto sommato, non potremmo affermare che i fatti sono per loro natura conservatori, e che quindi il declino dell’ideologia conservatrice non può durare troppo a lungo? Quanto ancora possiamo continuare a cancellare la memoria storica?
EW: Credo che alla fine tutto ricomincerà ad andare per il verso giusto. Ma guarda alla storia dell’Europa, con la riforma protestante, la Rivoluzione francese, e il comunismo: diverse società sono impazzite, e al contrario, i periodi in cui siamo stati civili e responsabili sono stati relativamente rari. Così, adesso questa mania impazza, i moderati credono ancora che progressisti e conservatori siano estremisti alla stessa maniera, ma solo uno di questi due gruppi sta cercando di licenziare chi non si conforma al loro credo, gettando il pluralismo dalla finestra, e non sono certo i conservatori. Al momento, in Occidente esiste una sola ideologia. E per quanto riguarda la questione delle statue, va benissimo, non sono un grande fan dello schiavista di Bristol, ma una volta che processi simili iniziano non hanno mai una fine, si finisce sempre con la violenza contro le persone.

Si dice che ci sarà una reazione conservatrice, ma non se ne vede traccia. L’analogia con le rivolte studentesche del ‘68 americano e francese non funziona. La destra come sappiamo arrivò al potere subito dopo, perché la gente era esasperata dall’estremismo. Allora, le società occidentali erano molto più conservatrici e religiose, e anche in gran Bretagna i conservatori costituivano un 30-40 per cento degli accademici. Al momento sono meno del 10 per cento, e parliamo già di numeri in declino.

In questo momento, i progressisti liberal dominano tutte le istituzioni tranne, credo, l’esercito, e anche in quell’ambito le cose stanno cambiando. Anche nella famiglia reale Harry è l’araldo della nuova religione, che si sta affermando come fece a suo tempo il protestantesimo alle spese del cattolicesimo. Non credo che si verificherà questa reazione conservatrice, come non credo che la “maggioranza morale” esista più, e dove anche esiste è costituita da persone meno influenti e potenti, più anziane e meno istruite. Credo che purtroppo sia così da un po’ di tempo.

Quando è arrivato il coronavirus abbiamo pensato che non ci saremmo più interessati alla politica per colpa della pandemia, ma ora la furia politica e ideologica è tornata più violenta che mai. E sembra proprio che non se ne veda la fine.

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