Commenti all'articolo Caro Porro, ecco il tema di mia figlia piegata dal lockdown

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Marco
Marco
11 Aprile 2021, 22:42 22:42

Rispetto la sofferenza della ragazza. Ma: “Ho 18 anni e sono in trincea sul Piave…”.

Enrico
Enrico
1 Aprile 2021, 20:12 20:12

Vede, signora, se lei è in Veneto come me, saprà che controlli non ce ne sono l’unica differenza tra rosso e arancione, a parte la scuola è la chiusura dei negozi e ristoranti.
I suoi figli, come quelli di tutti gli altri possono uscire e fare quel che gli pare come vedo quotidianamente in giro.
Lo studio, se fatto con la dovuta cura, può essere anche singolo.
La socialità la possono recuperare come vogliono.
Basta lamentarsi e diamoci da fare.

aLso
aLso
1 Aprile 2021, 14:28 14:28

Secondo me, è comprensibile il senso di smarrimento e depressione di una ragazza neo maggiorenne di fronte alla situazione corrente. Spero sia solo momentanea, come momentanee saranno queste restrizioni. Ma sono certo che quando tutto sembra buio una luce cè… la luce della scienza che grazie ai vaccini ci farà superare questa emergenza pandemica in men che nn si dica, e la luce della tecnologia, che ci ha aiutato, almeno, a dare un minimo di continuità a molte attività, scuola inclusa. Pensiamo se questa pandemia ci fosse stata solo 15 anni fa, sarebbe stato tutto ancora più drammatico.
Purtroppo nessuno può decidere, quando, dove e da chi nascere… quindi, anche tenendo conto di questo fattore profondamente aleatorio ma assolutamente determinante, si può dire che non ci è andata troppo male.. anche in pandemia mi ritengo, in fondo, un privilegiato.

Gianni
Gianni
1 Aprile 2021, 8:25 8:25

Ma perché glielo mandi a Porro il tema di tua figlia? E’ un professore di lettere?

Franca Giovannelli
Franca Giovannelli
1 Aprile 2021, 1:37 1:37

Leggendo questa lettera ho ritrovato nei dolorosi pensieri di questa ragazza i miei stessi: anche se sono in bel po’ più grande (ho 56 anni), ma non poter interagire con l’esterno, e con persone “reali” mi spenge. Avevo tanti interessi: musica, teatro, poesia… Ma da quando tutto viene veicolato in sterili e solitari incontri virtuali… Ho perso ogni interesse. L’unica persona a cui voglio bene, avendo ambedue una invalidità, risiede in una struttura e, nonostante già vaccinati completamente, ci è permesso solo salutarci dal cancello… Che dire? L’unica cosa che sono riuscita a fare per reagire è studiarmi via via ogni decreto e sulla base di ciò che è permesso fare, e nel rispetto di prevenzione e cautele, vivo i momenti in cui si può uscire, come una mia piccola ma importante “dimensione” in cui posso essere la me stessa che sono sempre stata, la persona che ama avere un contatto almeno con l’aria, la natura, anche di città, un saluto con qualcuno, anche se da un lato all’altro della strada, un grazie arrivederci in in negozio… Così sono riuscita a non perdere me stessa… Auguro tanto tanto e con tutto il cuore alla ragazza che ha scritto di trovare anche lei una dimensione in n qualcosa che riesca a farle ritrovare se stessa. Grazie

Flavia
Flavia
31 Marzo 2021, 22:34 22:34

Io ringrazio Dio di non aver figli, non potrei sopportare l’idea di farli vivere in questa mancanza di libertà, di relazioni e di contatti, con la mente costantemente bombardata da numeri di morti e contagiati e da una sporca propaganda ai vaccini (terapie geniche per essere precisi). Stanno rovinando la vecchiaia degli anziani, l’infanzia dei bambini, l’adolescenza dei giovani, tolgono la serenità e la sicurezza ai lavoratori. .e vogliono convincerci che l’unica salvezza è il vaccino.Il virus è nei cervelli e nei cuori di quelli che ci comandano..se lo facciano loro il vaccino, magari è la volta buona che ce ne liberiamo! Io dico “GIU’ LE MANI DAI BAMBINI E DAI RAGAZZI..sono il nostro FUTURO!”

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