Commenti all'articolo Conti correnti a rischio, l’effetto Bio-On

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Eosforo
Eosforo
26 Ottobre 2019, 18:37 18:37

Il fondo QCM che ha shortato Bio On è questo:

Claudio Grego (padre di figlio Gabriele) siede attualmente nel CDA della Cassa Compensazioni & Garanzie di Borsa Italiana, insieme anche a Jerusalmi che è l’attuale AD di di Borsa Italiana.
Per un eccesso di modestia, Claudio Grego preferisce non pubblicizzare troppo questo suo incarico (Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners – GOP.it) quando si presenta come co-Responsabile del Dipartimento Wealth & Trust dello Studio di GOP &Partners.

Nel frattempo Gabriele Grego (figlio di cotanto padre) shorta a sangue una società di borsa italiana (tramite derivati?) con il suo fondo QCM e strombazza ai quattro venti la usa scelta, pubblicizzando il parero tecnico di un esponente (Salom) del cda di società che controllo direttamente un competitor della società shortata.

Mentre nell’intera vicenda borsa italiana latita in maniera clamorosa da mesi … la procura nell’indagare sui vertici Bio ON espropria il consiglio di amministrazione di un’azienda innovativa. Sulla base di cosa? Su delle poste contabili che potevano o non potevano essere messe a seconda dell’interpretazione di una normativa internazionale che cambia ogni giorno.

carlo
carlo
26 Ottobre 2019, 11:07 11:07

Tutto giusto, però forse non è chiara una cosa. La maggior parte della gente, tra cui me, non è interessata ad investire e, se lo fa, non lo fa su “titoli”, “azioni” e ogni altro genere di aria fritta assortita e intangibile. Per cui il discorso per molti è questo: se c’è la fiducia, si lasciano i soldi in banca, se non c’è la fiducia, si lasciano i conti vuoti e i soldi si mettono sotto il materasso, metaforicamente o no che sia. Mi sembra ottimistico dire che se c’è non c’è la fiducia, si lasciano i conti in banca e se c’è, s’investono. E infatti… fuga di capitali… parliamone!

Silvia
Silvia
25 Ottobre 2019, 22:15 22:15

Buonasera a tutti, Capitata per caso in questo spazio dissertivo circa gli scenari futuri dei Conti Correnti dei poveri risparmiatori italiani, dopo le dichiarazioni del Sig. Mustier( vere o manipolate dal sistema chissà?) Circa la prossima applicazione dei tassi negativi sui conti correnti Unicredit dei clienti con depositi superiori ai 100000 euro e l’erronea informazione di un inflazione( ormai inesistente) Che erode il capitale posto sotto il materasso od altrove che non siano istituti Bancari o altro( adesso anche le Assicurazioni possono proporre prodotti finaziari…) Resta la lucida analisi del Sig. Alfredo Branzanti che ben ha evidenziato i 3 punti cruciali della fuga da parte del risparmiatore medio dal sistema degli investimenti: 1) Assenza totale di Educazione finanziaria ( e mi permetto di dire non solo…) Già a livello elementare. Poiché si sa che un Popolo Ignorante si manipola meglio. 2) Carenza di professionalità o vigliacco timore da parte degli addetti ai lavori ( consulenti bancari retail o private che siano) Di perdere i Benefit dei progetti obbiettivi di Budget Aziendale che hanno come conseguenza Consigli Pilotati al Cliente con la conseguente Perdita sia Finanziaria che di Fiducia. 3) Consob e sistema delle porte girevoli che ripresenta inesorabilmente il Dilemma del: chi Controlla i Controllori? Ciò detto, credo continuero, così come ho cominciato a fare circa 4 anni fa, a… Leggi il resto »

Alfredo Branzanti
Alfredo Branzanti
25 Ottobre 2019, 15:36 15:36

Gasbarro pone questioni concrete e Bio On rappresenta solo l’ennesima vicenda di una gestione della finanza che non può creare alcuna fiducia da parte dei potenziali investitori. Alla sfiducia, che caratterizza i risparmiatori, nei confronti del mondo degli investimenti e delle istituzioni aggiungerei quella nei confronti delle imprese, perché quella bolognese è l’ennesima storia di ordinaria imprenditorialità italiana, fatta di frodi, falsificazioni e menzogne. Da trent’anni opero come investitore non professionale (svolgo una professione diversa), ma continuativo, in titoli azionari, che svolgo personalmente con discreta soddisfazione. Credo che il nostro paese si caratterizzi per tre ordini di problemi 1. l’assenza storica di forme anche basilari di educazione alla finanza ed agli investimenti, che rende vulnerabili molte persone, attratte, talvolta con inganno, da guadagni facili che non esistono (sono riservati ai grandi squali), perché la vera soddisfazione risiede nei passi piccoli, ma produttivi. La divulgazione è comunque parte del superamento di questo gap e sono, pertanto, benvenuti articoli come questo; 2. una carenza di professionalità troppo spesso evidente fra coloro che dovrebbero rappresentare un supporto informativo per i potenziali investitori; 3. i controlli che non hanno ancora trovato, malgrado le ripetute situazioni ricordate da Gasbarro, una dimensione di efficacia, sia verso le imprese attive nella finanza, sia verso i fondi (l’azione di Quintessential, distruttivo come tutti i fondi Usa, che dovrebbero… Leggi il resto »

rocco
rocco
25 Ottobre 2019, 15:14 15:14

PROFEZIA
“a breve la bolla finanziaria dell’ambientalismo”.
Sarà quella la fine del mondo, non la bufala del riscaldamento globale
Siamo solo all’inizio, miliardi di euro si stanno investendo in “bond” verdi con l’assicurazione di ricchi dividendi.
A breve, dicevo, la bugia dalle gambe della lotta ai cambiamenti climatici sarà riconosciuta da tutti, ma sopratutto dagli investitori che si ritroveranno titoli di aziende che producono prodotti costosi che non diminuiranno di un picogrammo la quantità di CO2, vendibili solo grazie agli incentivi statali, ossia dalle tasse ambientaliste. E saranno queste ad innescare la bolla finanziaria ambioentalista.

Maurizia Piva
Maurizia Piva
25 Ottobre 2019, 15:01 15:01

Ottimo articolo, è vero, mancano anche professionalità in coloro che operano all’interno delle banche. Io ho dovuto suggerire ad una “agente personale” come fare per disinvestire. Per quelloche mi riguarda la mia fiducia è stata minata dai tempi del crollo Parmalat e dalla gestione dei risparmi della mia famiglia da parte di Unicredit.

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