Commenti all'articolo Contro l’Empatia. Una difesa della razionalità (Paul Bloom)

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Elisabetta
Elisabetta
4 Luglio 2019, 18:10 18:10

https://www.airicerca.org/blog/2015/06/28/empatia-emotiva-ed-empatia-razionale-individuate-differenze-strutturali-a-livello-cerebrale/ Questo è asettico e pertinente.

Elisabetta
Elisabetta
2 Luglio 2019, 19:44 19:44

L’articolo di quello studente in merito al teatro e alla sua funzione “normativa” educativa, mi ha fatto ricordare qualcosa che si era celato nel mio neurone nello stesso modo di quando cerchi gli occhiali e scorpri di averli in testa. :D Il teatro è la “terapia del fare” e non del semplice studio, ed analisi degli aspetti consci ed inconsci. Quindi per la catarsi è i luogo ideale, l’esercizio idelae , perfetto se si usassero copioni su mitologia e/o classici finalizzati proprio a tale scopo. Se e quando il dolore diverrà lancinante e lacerante si avrà la conferma che la catarsi è in atto e quindi il teatro sta compiendo la sua funzione. Il teatro è divertente anche per i bambini magari con altri copioni e tematiche. L’empatia non, “forse aiuta i rapporti” è certo che sia indispensabile nei rapporti umani che non siano di pura superficilaità. Indi per cui nell’amicizia è un fondamentale così come e nelle relazioni di coppia e genitoriali, fatto salvo che le persone non confondano ‘amicizia con la conoscenza per goliardia/cazzeggio e quindi non confondano la condivisione di un abitazione e la routine che si possono insstaurare anche in una convivenza con estranei, (studenti che convivono) come rapporto di coppia etc.. VVe ne sono altri di fondamentali. oltre l’empatia. La capacità di mettersi in discussione… Leggi il resto »

Valter
Valter
29 Giugno 2019, 16:31 16:31

Sul tema ho sempre avuto un dubbio: che per quanto si cerchi di oggettivare le motivazioni dei nostri comportamenti distinguendole tra irrazionali (emotive o empatiche) e razionali, non è che anche le seconde restano comunque prigioniere di una dimensione emotiva, seppur inconscia, inscritta molto più profondamente nella nostra psiche ? E che per quanto ci si affanni, tale dimensione caratteristica della condizione umana sia semplicemente intrascendibile, anche dalle più grandi utopie ?

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