Analisi

JPMORGAN BITCOIN

JP Morgan crede il calo del 50% dei costi di produzione di Bitcoin sia negativo per il prezzo

Gli analisti di JP Morgan affermano che il calo dei costi di produzione di Bitcoin da $ 24.000 a $ 13.000 in un mese possa abbassare il suo valore.

JP Morgan crede il calo del 50% dei costi di produzione di Bitcoin sia negativo per il prezzo JP Morgan crede il calo del 50% dei costi di produzione di Bitcoin sia negativo per il prezzo

Gli analisti di JP Morgan, multinazionale americana di investimento, hanno rivelato che il costo di produzione di Bitcoin nell’ultimo mese è diminuito di quasi il 50% passando da $ 24.000 a $ 13.000.

Nel loro rapporto sottolineano che il massiccio calo potrebbe danneggiare il prezzo dell’asset digitale.

Bitcoin previsione: perché il calo del costo di produzione è negativo per il prezzo?

Il calo della stima dei costi di produzione di un Bitcoin è quasi interamente dovuto a una diminuzione del consumo di elettricità in base ad dati riportati dal Cambridge Bitcoin Electricity Consumption Index.

Nelle scorse settimane si era parlato della possibilità che molti miners avessero spento macchine poco produttive a causa degli alti costi energetici e che questo potrebbe aver ridotto il consumo energetico per la produzione di Bitcoin. Secondo JP Morgan, invece, si sarebbe trattato di una strategia dei miners per mantenere la redditività implementando piattaforme di mining più efficienti.

Questo però potrebbe rappresentare una barriera significativa a eventuali aumento di valore di Bitcoin.

La loro interpretazione è che il mercato, durante una fase ribassista, valuti il costo di produzione di Bitcoin come il limite inferiore raggiungibile della fascia di prezzo.

Cosa è successo a Bitcoin

Iniziamo mostrando l’andamento del prezzo di Bitcoin (BTC) dal 16 giugno al 15 luglio 2022 con il grafico di BTCSentinel.com:

Bitcoin: prezzo dal 16 giugno al 16 luglio 2022 (fonte: BTCSentinel.com)
Bitcoin: prezzo dal 16 giugno al 16 luglio 2022 (fonte: BTCSentinel.com)

 

Dopo aver raggiunto il suo massimo storico (ATH) di circa $ 69.000 nel novembre 2021, sia Bitcoin che l’intera industria delle criptovalute hanno affrontato diverse tipi di problemi, dando il via ad un nuovo ciclo ribassista.

Tra questi ricordiamo i crolli di ecosistemi crypto di alto profilo come Terra/LUNA, l’insolvenza di Three Arrows Capital (3AC), il fallimento di Celsius e le notizie sull’aumento dei tassi di interesse della Federal Reserve per combattere l’inflazione.

Il prezzo di Bitcoin è sceso di circa il 70% da inizio anno e nell’ultimo mese la più importante criptovaluta per capitalizzazione di mercato è stata scambiata intorno ai $ 20.000.

La capitalizzazione di mercato (o marketcap) delle criptovalute è un modo semplice per scoprire quanto è grande una valuta digitale e utile a fare scelte più consapevoli. Scopri cos’è la capitalizzazione di mercato nel nostro articolo “Marketcap: cos’è la capitalizzazione di mercato”

Ricerche recenti hanno indicato come a causa dell’accresciuta volatilità molti minatori di BTC hanno iniziato a vendere nel secondo trimestre del 2022. Secondo questi dati i minatori il mese scorso hanno venduto il 100% delle loro produzioni di maggio.

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