Commenti all'articolo Dai morti ai tamponi: cosa non torna sui numeri Covid

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Davide V8
Davide V8
14 Settembre 2020, 2:19 2:19

Articolo molto interessante.
1) La scarsa trasparenza e diffusione dei dati non solo fa pensare male (ed ormai abbiamo seri motivi per farlo), ma limita fortemente la comprensione del fenomeno, e quindi la sua soluzione.
2) L’ipotesi di una grossa fetta della popolazione già immune, con quel che ne consegue, è molto interessante.

Walter
Walter
14 Settembre 2020, 1:40 1:40

Io credo che l’unico dato che ci dirà qualcosa è il bilancio demografico instat,prendendo i dati degli ultimi 10 anni con la mortalità divisa mese per mese vedremo se ci hanno chiuso in casa per 100000 morti o per 1000 morti…con tutto il rispetto per chi ci ha lasciato ma se si trattassero i dati come vanno trattati si direbbe al tg che ogni gennaio muoiono in Italia circa 60/65 mila persone,e abbiamo toccato picchi di 75000 senza che ci chiudessero in casa e creassero tutto sto macello…essendo che le altre patologie non vanno in ferie se è arrivato un virus influenzale più balordo a complicare le vite delle fasce più deboli e mediamente già compromesse lo scopriremo solo con questo dato…snocciolare numeri a caso al tg con contagiati,guariti,morti,gravi,asintomatici crea solo panico inutile

Vincenzo napolitano
Vincenzo napolitano
12 Settembre 2020, 17:53 17:53

Ok

carlo
carlo
12 Settembre 2020, 10:14 10:14

“Le cellule T”…. Mi fa piacere che DOPO 7 MESI di pandemia, di lockdown e di illustrissimi signori virologi che parlano, qualcuno si sia accorto di questa cosa innovativa, di questa nuova frontiera della scienza medica, di questa cosa NOTA DA DECENNI, che si chiamano “cellule T”. Magari, dopo il prossimo lockdown e altri 13 mesi di pandemia, qualcuno scoprirà che il nome più preciso è “linfociti T” e che esistono anche i “linfociti B” e che gli anticorpi sono prodotti da questi ultimi. Qualcuno poi si accorgerà che già in qualche libro della prima metà del ‘900 era attestato che i linfociti T sono responsabiliti dell’IMMUNITA’ CELLULARE e che i linfociti B sono responsabili dell’IMMUNITA’ UMORALE. E che dell’uno e dell’altro ne esistono di vari tipi e che vengono prodotti SEMPRE E COMUNQUE per qualunque infezione. Quando poi il mondo sarà finito, l’universo sarà collassato in un punto e ci sarà stato un nuovo big-bang con un nuovo universo, cioè più o meno quando il Papa avrà finito un paragrafo di un suo avvincente discorso, qualcuno si accorgerà che esistono i linfociti T e B della memoria, che sono quelli che garantiscono l’immunità a lungo termine e che è perfettamente normale, a infezione finita, che gli anticorpi diminuiscano tendendo a 0 e che questo non significa affatto perdere l’immunità.… Leggi il resto »

Luca Beltrame
Luca Beltrame
12 Settembre 2020, 9:48 9:48

La teoria pubblicata dall’autore di questo articolo è molto simile a quella che Michael Levitt propone per l’andamento di questo tipo di epidemia, un andamento diverso dal classico delle epidemie influenzali (dopotutto, questa non è influenza…).

Difficile stimare con esattezza quanto questo virus sia mortale, perché la reale prevalenza nella popolazione è assolutamente ignota (ma sicuramente più bassa di quella nota). Rimane il fatto che i governi dovrebbero perlomeno riconoscere la grande incertezza che c’è in questi numeri.

Paolo
Paolo
12 Settembre 2020, 9:40 9:40

Guando un signore come Bill Gates investe 7,5miliardi di dollari la risposta e semplice ,la terza guerra mondiale e questa per certi aspetti più subdola perché mina le menti,l’anima basti pensare che i casi di suicidi per colpa del covid sono in aumento,persone che fanno ricorso a farmaci contro ansia sono in continuo uso,e poi mi scusi i media,i giornalisti,per loro e questo e il nuovo mondo del business semplice equazione:terrore=guadagno.

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