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Draghi al Terzo Valico, l’alta velocità di FS per rilanciare il Paese 

Mario Draghi in visita al maxi-cantiere del Terzo Valico. In prima fila accanto al premier, i numeri uno del gruppo FS, Luigi Ferraris e di Webuild, Pietro Salini

Il Pnrr “appartiene a tutti gli italiani, dobbiamo portarlo avanti con unità, fiducia e determinazione”. E’ stata una visita all’insegna dell’orgoglio, del ritorno al lavoro e delle sfida ancora da vincere quella compiuta da Mario Draghi al cantiere del Progetto Unico del Terzo Valico dei Giovi-Nodo di Genova e quindi nella città della Lanterna, esempio della capacità di ripartire dopo la tragedia del ponte Morandi. Ad accompagnare il premier tra gli scavi del lungo tunnel, inserito nel corridoio ferroviario Reno-Alpi e che rappresenta una delle infrastrutture più importanti tra quelle in esecuzione oggi in Italia, sono stati lamministratore delegato del Gruppo FS Italiane Luigi Ferraris, gli omologhi di Rete Ferroviaria Italiana Vera Fiorani e di Italferr Andrea Nardinocchi oltre al commissario straordinario di Governo per lopera Calogero Mauceri. «Siamo onorati della visita del presidente del Consiglio qui in cantiere. Abbiamo avuto modo di presentargli lo stato di avanzamento dellopera, siamo già al 77% dell’avanzamento fisico dei lavori di un’opera da 7,5 miliardi di euro che cambierà il modo di viaggiare», ha rimarcato Ferraris nel corso di un sopralluogo che conferma, seppur indirettamente, la strategicità e la centralità sia delle grandi opere sia di FS per disegnare l’Italia del futuro. Va ricordato, in particolare, che Ferrovie dello Stato si è già impegnata a stanziare nei prossimi dieci anni fino a 10-12 miliardi su base annua  per rendere il nostro Paese più sostenibile, digitale e innovativo. Esattamente gli obiettivi centrali del Pnrr con cui il governo ha ottenuto dall’Unione Europea oltre 220 miliardi tra prestiti e finanziamenti a fondo perduto. Un impegno sul campo, quello di FS, che non si è arrestato nemmeno con la pandemia: «Nel 2021 abbiamo fatto 14.500 metri di scavi e stiamo lavorando per ultimare la galleria del Terzo Valico a fine 2024 come da programma. Per la prima volta portare le merci a Genova sarà più competitivo che portarle a Rotterdam» ha ricordato Ferraris.

 

 

Un altro momento del sopralluogo del tunnel, inserito nel corridoio ferroviario Reno-Alpi

 

Un’opera da 7,4 miliardi e 5mila posti di lavoro

La nuova linea alta velocità\alta capacità del Terzo Valico dei Giovi rappresenta infatti un importante tassello del corridoio TEN-T Reno-Alpi”, consentirà il trasferimento di una parte molto significativa del traffico merci dalla strada ai binari fino al centro e nord Europa e condurrà a una netta riduzione dei tempi di viaggio tra le principali città del nord-ovest (Genova, Milano e Torino). Nel dettaglio la nuova linea è lunga 53 chilometri, di cui il 70% in galleria, e interessa 14 Comuni nelle province di Genova e Alessandria. I progetti del Terzo Valico dei Giovi e del Potenziamento Genova-Campasso” sono stati unificati in un Progetto Unico, per un valore complessivo, interamente finanziato, di 7,4 miliardi. Lintervento, realizzato dal General Contractor guidato da Webuild per conto di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane), con il supporto della società di ingegneria Italferr, è inserito tra gli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per un importo pari a 3,4 miliardi. A lavorare per la sua realizzazione ci sono 300 imprese coinvolte con oltre 5mila persone impegnate.

Una mano all’ambiente: -55% di emissioni

Il Terzo Valico rappresenta unopera allavanguardia anche dal punto di vista della sostenibilità. Su tutto il percorso sono state adottate diverse tecniche di scavo, in considerazione delle differenti caratteristiche dei terreni, secondo stringenti criteri di sostenibilità, dai cantieri integrati con lambiente agli interventi di riqualificazione e valorizzazione del territorio attraversato, in accordo con le comunità locali. Dai sistemi di riutilizzo dei materiali di scavo alla salvaguardia delle sorgenti dacqua fino ai sistemi di conferimento dello smarino, che in alcuni cantieri viaggia su nastri trasportatori lunghi anche due chilometri, riducendo così il trasporto su gomma e le sue emissioni. Una volta in funzione, lopera permetterà di diminuire del 33% i tempi di percorrenza sulla tratta Genova-Milano e, rispetto al tradizionale trasporto su gomma, si abbatteranno del 29% i consumi energetici e si ridurranno del 55% le emissioni di CO2 nellatmosfera.

 

 

 

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