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Caos dei pagamenti elettronici. Ora spaventa l’Euro digitale ed il totalitarismo delle Banche Centrali

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Cybersecurity, caos dei pagamenti elettronici. L’eventuale adozione dell’ Euro digitale ed il rischio per le normali banche di dover sopravviverre alla concorrrenza degli Istituti centrali. E poi la privacy, la libertà di usare come si vuole il proprio denaro. Il digitale è un rischio o una comodità?

The day after. Il giorno dopo l’entrata in tilt del sistema dei mezzi di pagamento elettronici di cui vi abbiamo parlato nel nostro articolo di ieri  cresce il dibattito su quali debbano essere le strade migliori da seguire per il futuro. Delegare (e rischiare situazioni come quelle di ieri) completamente alla tecnologia, oppure usare forme ibride che permettano di far fronte anche ad emergenze di natura informatica. Sta di fatto che in questo contesto suonano un pò fuori luogo le parole di quale tempo fa di Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea che introduce il tema, sempre più controverso, dell’Euro Digitale

“Mentre la tecnologia sta cambiando il modo in cui paghiamo, le banche centrali hanno il dovere di salvaguardare la fiducia delle persone. 

Provate a chiedere a chi ieri si è trovato in difficoltà se si sentono fiduciosi o meno, se si sentono confidenti di far riferimento alla digitalizzazione come unico percorso delle loro vite finanziarie.

 

 

L’EURO DIGITALE

Banca centrale del Canada, d’Inghilterra, del Giappone. Banca Centrale Europea, Federal Reserve, Sveriges Riksbank e Banca nazionale svizzera hanno sottoscritto un documento che le accomuna nel percorso relativo alle valute digitali.

L’euro digitale può essere  “basato su un conto”  detenuto presso la BCE oppure può essere “basato su token”, proprio come avviene per le criptovalute, per il bitcoin. I correntisti ricevono un “token” che può essere trasferito da smartphone a smartphone tramite un’app e può essere conservato in una cassetta di sicurezza o tenuto in tasca.

Ma quali sono i rischi e vantaggi derivanti dall’adozione dell’euro digitale? 

Cominciamo dai pericoli: Offrendo un’alternativa prontamente disponibile e totalmente sicura ai depositi bancari, gli euro digitali facilitano le corse dai depositi In una crisi, i depositanti e altri investitori a breve termine lasciano le banche non sicure per evitare perdite.  Questo rischio è maggiore nell’area dell’euro a causa dell’incompletezza della sua unione bancaria, dell’assenza di un’assicurazione comune dei depositi e dell’esistenza di disposizioni di bail-in che consentono perdite sui depositi non assicurati e altre fonti di finanziamento. 

L’ Euro Digitale consentirebbe a un’entità senza rischi (la banca centrale)di competere con quelle rischiose (banche private) nello stesso segmento di mercato (mezzi di pagamento). Si tratta di un difetto di progettazione a cui l’area dell’euro è particolarmente vulnerabile. 

In secondo luogo, un euro digitale darebbe un potere sempre più forte alle Banche Centrali che potrebbero decidere liberamente i tassi d’interesse e persino incidere sulle scelte di acquisto, impedendo l’uso della  valuta nei confronti di questo o quel prodotto, di questa o di quella nazione. Pensate a cosa succederebbe oggi con la Russia…

E poi c’è la privacy, la riservatezzasull’uso che si fa del proprio denaro. Altro che segreto bancario. Stati, imprese e cittadini sarebbero sotto il totale controllo delle Banche Centrali che emottono la valuta digitale.

In coda a tutto, o prima di tutto, però troviamo la sicurezza informatica. Quanto è garantita? Quanto sarebbe rischioso ttrasformare tutti i nostri patrimoni in un BIT che potrebbe svanire o esserer rubato con un attaco informatico senza che noi si possa far niente?

A proposito e i vantaggi? Meglio chiedere ai banchieri centrali…

 

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