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E’ emergenza demografica e nessuno ne parla

Sono giornate in cui riceviamo, come di consueto, tantissime notizie ed informazioni, spesso negative, sui temi più disparati.

Tra le principali, l’inflazione molto elevata, i tassi d’interesse in crescita, la guerra in Ucraina che prosegue incessantemente.

Sembra che tutto ci spinga a pensare a ciò che non è sotto il nostro controllo, perché gli esiti dipendono da scelte di persone terze, allontanandoci da temi importanti riguardanti le nostre vite, quali le decisioni che determineranno il futuro delle nostre famiglie.

Queste dipendono esclusivamente da noi.

Entrando in argomento, parto da un’analisi condotta da Confindustria e presente nel loro sito, nella sezione “scenari geoeconomici”, per analizzare la situazione demografica in Italia rispetto al Mondo nel complesso.

 

 

Guardando il grafico, è evidente che più di una “piramide demografica” in Italia si possa parlare di un’“urna demografica”.

Pochi giovani, tante persone tra i 40 e i 60 anni e un’economia orientata a soddisfare i bisogni della popolazione anziana (Silver Economy) sempre più importante.

Si tratta di una fascia di popolazione che spende circa 200 miliardi di euro l’anno e che, da consumatori, hanno risparmi per oltre 232.000 euro rispetto agli under 35.

E’ molto interessante evidenziare come in Italia gli over 65 rappresentino una percentuale vicina al 23%, tra le più elevate al mondo.

Nel 2047 saranno circa 20 milioni, pari al 34% della popolazione.

 

 

È facile intuire come questa sia una situazione drammatica per i giovani che dovranno pagare le pensioni agli anziani, considerando il nostro sistema contributivo.

Attualmente, la spesa pensionistica rappresenta il 16% del PIL ed i contributi versati sono di gran lunga inferiori alle prestazioni erogate. Ogni anno lo Stato deve intervenire inevitabilmente per pareggiare i conti dell’INPS.

Un altro tema molto importante che merita una riflessione è rappresentato dalle spese che un nucleo famigliare sostiene mediamente per far crescere i propri figli e per assistere contemporaneamente i parenti anziani.

Due nuclei su tre giudicano insufficienti le loro entrate ed una spesa imprevista genererebbe squilibri finanziari importanti.

 

 

 

Stiamo parlando di circa 7 milioni di persone, coinvolte nella gestione di 3,8 milioni di anziani non autosufficienti.

 

L’INPS interviene con un assegno di mantenimento di 6.000 euro annui solo in caso di non-autosufficienza totale (100%). In caso contrario, il Servizio Sanitario Nazionale interviene per circa il 40-45% dei costi sostenuti per le RSA, che si aggirano mediamente in un intorno di 3.000 euro.

La restante parte, ovviamente, è a carico delle famiglie.

 

 

In prospettiva, questo dato come si modificherà?

Passando ad un tema contiguo, le famiglie italiane stanno affrontando con i propri risparmi la grandissima parte delle spese sanitarie.

A causa della mancanza di coperture assicurative in questo ambito, molto diffuse nel mondo anglosassone ma quasi completamente assenti tra gli Italiani, i sempre crescenti costi per avere un’assistenza tempestiva e di qualità sono sostenuti per la totalità privatamente, attingendo ai risparmi personali.

 

In un contesto in cui il nostro Paese ha dovuto fronteggiare la pandemia del Covid19, indebitandosi per ulteriori 300 miliardi di euro, è piuttosto facile comprendere come sia assolutamente prioritario ed urgente pianificarsi finanziariamente nel modo migliore.

 

Le coperture assicurative diventano essenziali e l’investimento del risparmio deve essere finalizzato per risolvere esigenze e bisogni per i quali dobbiamo certamente trovare soluzioni.

Con un’inflazione elevata, come quella che stiamo toccando con mano in questo periodo, è inevitabile investire tutta la liquidità che potrà servire per le importanti spese future.

Lo stesso vale per il risparmio che siamo in grado di generare nel corso dell’anno. Solo dopo aver accantonato ciò che decidiamo essere necessario per il nostro futuro, investendolo nella maniera più adeguata, possiamo dedicare ai consumi la restante parte.

Fare tutto questo in autonomia, senza confrontarsi con un Consulente Finanziario, professionista del settore, ci sottopone a rischi molto elevati:

  • erosione del patrimonio in caso di eventi avversi
  • impossibilità di mantenere il proprio tenore di vita
  • ansia causata dalla mancanza di una programmazione a monte

Dedichiamo del tempo a pensare a ciò che è determinante per noi e su cui possiamo incidere grazie alle nostre decisioni.

Molto del nostro futuro dipende dalle scelte di oggi. Pianificando ciò che è in nostro potere, siamo protetti anche dalle situazioni più negative al di fuori del nostro diretto controllo.

Ad esempio:

  • Problema: una pandemia. Soluzione: Sottoscrivere una copertura assicurativa sanitaria.
  • Problema: aumento del costo della vita. Soluzione: Investire oggi la liquidità in maniera efficiente per rendere possibili tutte le spese importanti future.

Il Consulente Finanziario è al tuo fianco per una pianificazione finanziaria e patrimoniale che permetta di affrontare i tempi più difficili.

 

Pier Paolo Abbà, 6 novembre 2022

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