Economia

Il piatto di Natale e Capodanno? Il Tampone consumato in farmacia

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2,8 miliardi spesi per mangiare quasi 300 milioni spesi per potersi sedere a tavola con amici e parenti. Se per il cibo gli italiani non hanno lesinato durante le festività natalizie, il “piatto” che è costato di più è stato quello consumato in farmacia. In 20 giorni gli italiani hanno buttato via quasi 300 milioni di euro. 

É stato l’ospite più gradito delle festività natalizie nel nostro paese: il cibo. Ma il Tampone usato come condimento principale è rimasto sullo stomaco a molti dei nostri connazionali. Per la grande abbuffata gli italiani hanno speso oltre 2,8 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la cena della vigilia, il pranzo di Natale e quello di Capodanno 2022, con un aumento del 38% rispetto allo scorso anno. All’insegna del ritorno alla convivialità familiare seppur limitata dalla preoccupazione per l’avanzare dei contagi e la diffusione della variante Omicron.

Secondo un bilancio stimato dalla Coldiretti, quest’anno sono raddoppiate le presenze a tavola con 7 persone in media contro le meno di 4 dello scorso anno. La tendenza della stragrande maggioranza dei cittadini è stata dunque di restare a casa e cucinare, per la famiglia o per gli amici e parenti più stretti.

Un altro dato evidente poi 3,5 milioni gli italiani che sono tornati a festeggiare in ristoranti, agriturismi e pizzerie, anche grazie all’introduzione del green pass rafforzato. Ma gli italiani sono stati impegnati in un’altra maratona, altrettanto estenuante: la corsa al tampone. Non certo godereccia ma imposta dagli eventi Covid, la corsa al tampone è stata un vero e proprio salasso.

L’incertezza legata al picco dei contagi e il senso di precauzione in vista di incontri, pranzi e cene ha spinto gli italiani a mettersi in fila alle 14mila farmacie sul territorio nazionale che lavorano con un ritmo ormai di circa 1 milione di tamponi al giorno. Il calcolo è di Federfarma che indica un aumento del +20% del numero di tamponi effettuati rispetto al periodo precedente alle festività.

E la spesa è stata “astronomica” per una situazione di grande disagio per i cittadini che rappresenta anche un costo immenso per la collettività: per eseguire il tampone infatti la spesa per ogni test ha visto un costo medio di 15 euro, dove in una giornata la spesa a carico degli utenti si è aggirata intorno ai 15 milioni di euro. Un salasso che in 20 giorni di festività è costato 300 milioni ai cittadini..

Tornando alla grande abbuffata natalizia se nel menù della Vigilia, rileva la Coldiretti, è stato servito soprattutto il pesce presente in 7 tavole su 10 (71%), a Natale prevale la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche e i dolci fatti in casa. Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per otto italiani su dieci (84%), mentre il panettone con il 77% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 69% ma entrambi consumati spesso in abbinamento a dolci locali che vengono fatti in casa in quasi la metà delle famiglie (47%).

In ogni caso c’è un elemento che accomuna tutta la Penisola. Sono quasi otto italiani su dieci (79%) a trovare in tavola gli avanzi di cenoni e pranzi, mentre altro 11% ha messo tutto in freezer per utilizzarlo nelle prossime settimane. Solo nell’8% delle famiglie non è avanzato niente mentre l’1% dona in beneficenza e altrettanti dichiarano di buttare i resti del pranzo o del cenone nel bidone.

Tornando ai tamponi la richiesta di test anti Covid è volata per il balzo dei contagi e i controlli “preventivi” dovuti al periodo delle festività. Se il molecolare resta l’opzione più sicura sul piano diagnostico ma anche la più difficile da reperire vista la straordinaria richiesta, e naturalmente la più costosa, esistono diverse opzioni.

Di queste il focus ora è sui tamponi rapidi di terza generazione, che pur se più attendibili e sensibili, non sono tuttavia un’alternativa valida al molecolare. Due voci di spesa solo apparentemente non paragonabili ma che in questo particolare momento hanno come aspetto comune l’essere state sostenute con i soldi dei cittadini.

Lorenzo Palma, 10 gennaio 2022

 

 

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