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Inquinano più le case che le automobili? E’ arrivata l’ora dell’efficienza energetica

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Rappresentano il 2% della superficie terrestre ma inquinano più di qualunque altra area del Mondo. Sono le grandi città che producono l’80% delle emissioni di Co2. Ad inquinare di più sono le megalopoli cinesi ma anche le grandi metropoli europee non scherzano.

Lo studio “Keeping Track of Greenhouse Gas Emission Reduction Progress” è della School of Environmental Science and Engineering della Sun Yat-sen University.

La più inquinante tra le città italiane è Torino, che è settima in Europa ed al cinquantaduesimo posto della classifica mondiale, con 23 milioni di tonnellate di Co2 equivalenti immesse ogni anno in atmosfera»  Nello studio —condotto da Ting Wei, Junliang Wu e Shaoqing Chen— in cima al ranking mondiale spiccano Handan con 199 milioni di tonnellate di Co2 immesse in atmosfera ogni anno, Shangai (188 Mt Co2), Suzhou (152 Mt Co2), Dalian (142 Mt Co2) e Pechino (132 Mt Co2).

La città più inquinante in Europa è invece Mosca, al settimo posto del ranking globale con 114 Mt Co2 immesse in atmosfera ogni anno, seguita da Istanbul con 73 Mt Co2 e Francoforte con 46 Mt Co2. Poi  San Pietroburgo (43 Mt Co2) Atene (39 Mt Co2), Berlino (28 Mt Co2) e Torino (23 Mt Co2) che è appunto settima in Europa ed al cinquantaduesimo posto della graduatoria mondiale. Le prime 12 si chiudono con Amburgo (20 Mt Co2) Rotterdam (18 Mt Co2), Varsavia (14 Mt Co2), Lione (10 Mt Co2 eq.) e quindi Bologna (8 Mt Co2), che chiude la classifica al dodicesimo posto.

«Il problema delle città in Europa è legato agli edifici che rappresentano una quota pari al 36% delle emissioni di gas climalteranti» spiega Silvia Silvi, GM di Silvi Costruzioni Edili, azienda leader dal 1970 nella progettazione, costruzione, ristrutturazione e manutenzione di fabbricati. Sono loro ad aver rilanciato lo studio e ad averne rielaborato i ddati.

“In Italia, poi, con un parco edilizio composto per il 92% da edifici residenziali e per il restante 8% da immobili destinati ad altri usi, la maggior parte delle proprietà sono vetuste.

D’altra parte gli elevati costi di realizzazione continuano a fare da barriera alla diffusione di tecnologie smart per costituire di fatto «edifici intelligenti» (Smart Building) e spesso chi affronta queste spese è spinto più dai Bonus edilizi piuttosto che da una reale consapevolezza”.

Tutti gli edifici già esistenti dovranno migliorare le loro prestazioni energetiche. La “Renovation Wave Strategy” ha imposto entro il 2030 tagli consistenti a partire dalla riduzione del 60% delle emissioni climalteranti rispetto al 2015, mentre il piano “REPowerEU” di affrancamento dal gas russo ha di fatto aumentato del 13% il target di efficienza energetica e del 45% la quota da energia rinnovabile dei consumi complessivi al 2030.

 

Redazione 17 gennaio 2023

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