Economia

Tecnologia digitale: una visione sempre più antropocentrica

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La tecnologia digitale si sta evolvendo, anche a causa dei recenti avvenimenti, verso una nuova dimensione più a misura d’uomo.

Il 2020 verrà sicuramente ricordato dalla storia come un anno di grandi cambiamenti. Nel giro di poco meno di dieci mesi il mondo ha dovuto affrontare una crisi imprevedibile che ha sconvolto gli equilibri economici e sociali. In questo clima molte persone temevano che tutte le attività sarebbero rimaste bloccate, con un conseguente periodo di totale isolamento. Le cose però hanno preso una piega diversa, grazie alla tecnologia che si è messa al servizio dell’uomo comune.

Soluzioni a misura d’uomo

Durante il lockdown la tecnologia ci è venuta in aiuto in molti modi, tanto professionalmente quanto nella vita privata. Per non rimanere bloccata dalle restrizioni la popolazione ha dovuto adeguarsi ad utilizzare servizi come home banking, servizi di video-chat e suite di lavoro virtuali. Secondo una ricerca di Deilotte infatti è stata la necessità a far superare a molti italiani la diffidenza verso il digital. Posta di fronte ai fatti la maggioranza ha deciso di abbandonare le sue riserve, avvalendosi delle soluzioni tecnologiche a disposizione, ed adesso le cifre parlano di un 87% dei cittadini che dichiara di trovarsi a proprio agio con i nuovi strumenti.

Perfino gli anziani della fascia d’età compresa tra i 65 e gli 80 anni, di solito i più restii nell’apprendimento per quanto riguarda gli strumenti digitali, si sono adattati alla situazione scoprendo che quei computer di cui “non ci capivano niente” non erano poi così difficili da usare. Questi dati sono la dimostrazione di quanto sia importante considerare la dimensione umana nel processo di digitalizzazione. Persone di generazioni molto distanti tra loro sono state infatti in grado di adattarsi facilmente ai nuovi strumenti, fintanto che è stato mantenuto un rapporto diretto tra attività online e offline.

Tecnologia tra cambiamento e rivoluzione

È chiaro che ci troviamo alle porte di una rivoluzione, l’inizio di un’era pienamente digitale. Il modo di concepire il mondo sta cambiando e questo processo non è più limitato solo alle ultime generazioni, ma sta coinvolgendo tutti. Sfortunatamente ogni grande innovazione tecnologica tale da dare il via ad un mutamento così radicale è spesso anche la causa della fine rovinosa del vecchio ordine.

Pensiamo per esempio alla rivoluzione industriale: l’avvento delle macchine e delle fabbriche modificò profondamente il tessuto culturale ed economico del tempo, creando nuove possibilità e prospettive. Chi però fino a quel momento si era trovato bene si vide letteralmente crollare il mondo sotto i piedi: artigiani che lavoravano seguendo le tecniche apprese dai loro maestri si trovarono di colpo travolti da questo nuovo mercato aggressivo e incalzante. Molti di loro a quel punto dovettero fare una scelta: continuare come avevano sempre fatto e ignorare la situazione oppure adattarsi e iniziare ad usare, almeno in parte, i nuovi strumenti offerti dalla tecnologia.

Adesso questo scenario sembra sul punto di ripetersi nuovamente. La recente crisi ha accelerato un processo che in realtà era già in atto da alcuni anni, forzando la mano al pubblico e alle istituzioni. Imprese e professionisti rischiano di ritrovarsi nella situazione che ho descritto sopra. Non siamo ancora arrivati al punto di rottura, in cui la digitalizzazione diverrà completa e irreversibile. Per fortuna ci sono sia il tempo che i modi per poter abbracciare il cambiamento, basta non ignorarlo deliberatamente. Le premesse per un’Economia 5.0 si sono già delineate ed ora è solo questione di tempo prima che la rivoluzione esploda in tutta la sua forza.

 

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