Cronaca

Enea, perché abbandonare il bimbo è una scelta coraggiosa

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Una delle questioni interessanti della giornata è il caso dell’ennesimo neonato che viene abbandonato in ospedale. Non ne abbiamo parlato nei giorni scorsi: il neonato a cui mi riferisco è quello che è stato abbandonato all’ospedale Buzzi di Milano, ma pochi giorni prima è successa la stessa cosa al neonato di nome Enea, stavolta al policlinico di Milano.

C’è stata una grande polemica sulle frasi di Ezio Greggio. Ma non è questo il punto. Il tema dell’abbandono dei neonati è sicuramente delicato e complesso, ma voglio dirvi la verità: da una parte capisco le parole di Greggio, ma il ragionamento che sposo è quello che fa oggi Claudio Cerasa nel suo pezzo sul Foglio.

Cerasa dice: “Il moralista collettivo, incarnato da Ezio Greggio Associati, è quello di mettere alla berlina la mamma che ha scelto di abbandonare il figlio Enea. Invece si tratta di una scelta coraggiosa: un figlio che non si vuole non necessariamente deve essere un figlio che non deve nascere”.

Avete capito? Il punto è proprio questo: non necessariamente non volere il figlio che si sta aspettando significa non farlo nascere.

Come ricorda la grande attivista della Mangiagalli, la legge 194 sull’aborto prevede anche un’attività di dissuasiva. Non si deve pensare di limitare la legge sull’aborto, ma semmai di incentivare questa dissuasione dell’aborto in termini di condizioni per far sì che i bambini nascano.

Nicola Porro, 13 aprile 2023

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