Commenti all'articolo “Favorisca green pass e mascherina”. Il maxi blitz della psicopolizia Torna all'articolo
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Ma non capisco questo accanimento contro il green pass , certificazione che tutti gli italiani responsabili hanno , e solo qualche disturbato evita . E’ utilissimo x discriminare potenziali infetti occulti che potrebbero contaminare il prossimo più di altri . Nessuno si leva contro la patente a punti , la tessera sanitaria , il certificato penale , il pagamento esclusivo con carte e il no ai contanti e altro che ben più discriminano del green pass. Io nonostante abbia subito il covid in maniera grave , mi sono premurato di fare altri due vaccini x averlo , non vedo il problema …facciamo decine di vaccini da quando nasciamo per fortuna grati
“è probabile che il malcapitato era…” la lingua italiana vuole ” fosse”, ma ormai di questi errori se ne riscontrano a migliaia, peccatissimo
Avessero “osato” chiederlo ad un clandestino africano, la “psico polizia” avrebbe preso una “cofana di mazzate”….Troppo comodo fermare SOLO gli italiani…..
Andate a combattere il traffico di droga e lo spaccio no ???? è ma la ce rischio che vi fate qualche giorno di ospedale perciò meglio rompere il cazzo per il green pass
Gutta cavat lapidem.
Noto che si sta facendo strada la consapevolezza che i personaggi che hanno gestito l’emergenza di questi ultimi due anni sono psicopatici, sociopatici e disturbati.
Per fortuna il 31 marzo diversi torneranno nell’ombra dalla quale non sarebbero mai dovuti uscire, ma non saranno dimenticati, stiano tranquilli.
Purtroppo al ministero della salute siede ancora uno dei più pericolosi psicopatici che si siano mai visti negli ultimi anni, che tenta in tutti i modi di prolungare l’emergenza, chiamandola, “uscita dall’emergenza”.
Ovviamente, i patocrati, cambiano il significato delle parole nel loro contrario.
Non sia mai che l’irruzione della narrativa bellica turbi l’instaurando “capitalismo della sorveglianza” proprio nel derelitto Paese selezionato dall’Alto per saggiare la resistenza del popolo alle ingravescenti vessazioni dell'”infame tessera verde”.