Speciale Elezioni Regionali 2020

Il “sistema Emilia” dietro la vittoria di Bonaccini

Speciale Elezioni Regionali 2020

Riceviamo e pubblichiamo volentieri questa lettera di un Consigliere comunale di una città emiliana di ventimila anime (Castel San Pietro Terme), eletto con il centrodestra.

Congratulazioni ai vincitori, le scelte democratiche degli elettori non si discutono.
Congratulazioni soprattutto al sistema politico locale per aver dato a tutti una lezione di gestione delle proprie “armi”. Ammesso che il fine sia la conservazione del potere in sé e per sé.
Abbiamo assistito ad una prova di grande strategia politica. Strategia fatta di prove sottratte allo sguardo indiscreto dell’elettore. Strategia fatta di dialoghi nei corridoi, nelle stanze lontane dalle telecamere e dai giornalisti, fatta di retro accordi, strette di mano e pianificazioni strategiche e comunicative.

Una strategia politica legittima, che non si racconta, che non piace all’elettore, ma che non è vietata da nulla, si è sempre fatta e sempre si farà.
L’elezione appena conclusa in Emilia Romagna ha avuto indicazione di voto e sostegno:

  • dal Cardinale e Vescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi in persona;
  • del Pd, rinato grazie ad un movimento di sardine artatamente quanto, diciamolo, genialmente creato, sostenuto nelle piazze tramite CGIL, ANPI e partito stesso;
  • di Italia Viva, che ha comunque in alcuni esponenti locali un suo peso in termini di voto;
  • dei centri sociali, ragazzi che si ritengono portatori del Sacro Verbo, difensori della Libertà e della Democrazia, ma che non sanno ancora nulla della vita, del mondo, delle difficoltà e della politica (con le dovute eccezioni);
  • dei 5 Stelle, di cui il Pd ha ora riassorbito l’elettorato dissidente, definitivamente fagocitando l’intero movimento, facendo peraltro creder loro di aver contribuito a chissà quale nobile causa.

Senza voler aggiungere altro od altri – anche se ce ne sarebbero – dobbiamo tutti soltanto riconoscere il merito del vincitore. Mi vien, peraltro, quasi da pensare che la diretta conseguenza di questa sparizione, in termini di voti, dei grillini, avrà ora un peso anche sugli equilibri di Governo.

In fondo non esistono praticamente più i 5 Stelle, poverini. Non è che il Pd farà ora valere questo evidente maggior peso politico? Sia in Calabria che in Emilia Romagna i grillini sono spariti infondo, sono spariti in Umbria, stavano già sparendo alle europee, lo si respira, lo si sente, lo si sa, lo sanno loro per primi. Sta a vedere che ora assisteremo ad un Governo sostanzialmente monocolore Pd.
Bhé, due volte bravi quindi. Ammesso, lo ripeto, che il fine sia o debba essere il potere in sé e per sé, perché qui, il bene pubblico, le competenze, le capacità c’entrano zero.

Il muro che il sistema politico locale è riuscito a creare, ha retto alla forza del messaggio politico di due leader, uno soprattutto, monumentale per impegno e dedizione anche in questa campagna elettorale, in grado di parlare alle persone dimenticate, a chi ha i calli sulle mani, a chi è dimenticato dal sistema di potere dei “salottini buoni”. Continuerò, nel mio piccolo, a sperare e lavorare per l’alternanza, nella mia regione, perché le dinastie al potere crollino democraticamente.

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