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Infrastrutture e grandi opere, Fincantieri ambasciatore del made in Italy nel mondo

Le infrastrutture non sono solo un asset imprescindibile per l’economia di uno stato moderno, ma rappresentano anche, insieme alla sostenibilità e alla digitalizzazione, uno dei pilastri del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) da 192 miliardi elaborato dal governo Draghi per superare la pandemia. E Fincantieri – il gigante della cantieristica guidato da Giuseppe Bono che solo in Italia impiega 10.000 dipendenti – è pronto a mettere a disposizione tutto il proprio know how accumulato in oltre 230 anni di storia per le grandi opere. Più esattamente a occuparsene sarà la controllata Fincantieri Infrastructure, società costituita nel 2017 in un’ottica di ampliamento delle competenze del big della cantieristica. Una eccellenza italiana, quella di Fincantieri Infrastructure, già protagonista della ricostruzione del Ponte di Genova nel tempo record di un anno dal primo taglio di lamiera e ora impegnata in grandi commesse internazionali come il nuovo terminal passeggeri di Miami.

Maxi-cantieri in tutto il mondo

Nell’ottobre 2018 Fincantieri aveva rilevato la società Cordioli di Valeggio sul Mincio dalla procedura di amministrazione straordinaria gestita dal Ministero dello Sviluppo Economico. Questo ha permesso sia di salvaguardare e quindi incrementare l’occupazione sia di rilanciare una società molto nota per aver concorso a prestigiosi cantieri a livello globale. Con l’intervento di Fincantieri lo stabilimento della Cordioli, che si estende su un’area di 110.000 metri quadrati, è stato dotato di nuovi impianti tecnologicamente avanzati per il taglio, la saldatura e la lavorazione dell’acciaio. Così è nata Fincantieri Infrastructure. Bono ha voluto rimarcare il grande “orgoglio” di “aver contribuito al rilancio di un’azienda così importante. Di fronte agli spazi lasciati vuoti da altre industrie che operano nel campo delle grandi opere, falcidiate dalla crisi che ha pesantemente investito il settore, siamo intervenuti per evitare che scomparissero attività che hanno reso l’Italia famosa nel mondo”. Un’altra dimostrazione dell’ottica di sistema e di attenzione ai territori con cui lavora il colosso italiano. Fincantieri Infrastructure è specializzata nella progettazione, realizzazione e montaggio di strutture in acciaio su progetti di grandi dimensioni quali ponti, stadi, porti oltre a progetti di tipo industriale, commerciale e istituzionale. Grazie al suo team altamente qualificato e alle competenze maturate dal gruppo nel settore navale, oggi è in grado di progettare e realizzare opere complesse d’ingegneria all’avanguardia. Oltre al Ponte di Genova e al nuovo terminal di Miami, tra le opere più rilevanti nelle referenze storiche della società figurano il ponte ad arco di Lione, ponti ferroviari, importanti interventi di viabilità come il viadotto costruito a Milano per l’Expo 2015 e le strutture per immobili avveniristici come la D2 Tower dalla Defence di Parigi o il centro congressi “La Nuvola” di Roma.

Il nuovo Ponte di Genova è stato ricostruito nel tempo record di un anno dal primo taglio di lamiera

INSO e SOF, tecnologia made in Italy

Fincantieri si è inoltre rafforzata nel settore delle grandi infrastrutture con l’acquisizione di INSO-Sistemi per le Infrastrutture Sociali e della controllata SOF, già parte del gruppo Condotte, in amministrazione straordinaria dal 2018. L’operazione porta in dote a Fincantieri un miliardo di ordini, grazie a importanti commesse in Italia e all’estero: Cile, Francia, Grecia, Qatar, Algeria. La newco opererà in diversi campi: quello delle infrastrutture per la Sanità, che ha ulteriormente dimostrato la propria essenzialità durante la pandemia; quello delle concessioni, svolgendo servizi di facility management, per i propri siti e per conto di terzi; e come system integrator nella fornitura di apparecchiature e tecnologie medicali. In questo modo sarà preservata anche la forza lavoro di INSO e SOF, attualmente pari a circa 450 addetti. “Siamo soddisfatti di aver recuperato per il Paese la INSO con la sua controllata SOF, realtà di eccellenza che ha mietuto successi in tutto il mondo – ma che rischiava di pagare le difficoltà del gruppo Condotte – investendo peraltro in un settore dove si prevedono sviluppi notevolissimi, imposti dalla pandemia. Con questa operazione rafforzeremo ulteriormente le nostre leadership e le nostre competenze entrando non solo nel segmento della costruzione di ospedali, ma anche nella gestione degli stessi e nella fornitura di attrezzature biomedicali” sottolinea Bono.

Il nuovo terminal Miami vetrina del made in Italy

L’ultimo colpo grosso in ordine di tempo di Fincantieri Infrastructure è stato a inizio luglio in Florida, con la commessa da parte del Gruppo MSC per realizzare un nuovo mega terminal crociere presso il porto di Miami, hub del settore crocieristico per il Nord America e i Caraibi. La struttura sarà costituita da un corpo centrale multilivello che servirà contemporaneamente fino a tre navi di ultima generazione e un transito fino a 36.000 viaggiatori ogni giorno. Si tratta di una perla ingegneristica che comprenderà aree per uffici, un parcheggio multipiano per almeno 2.400 veicoli e un nuovo collegamento stradale: offrirà ai passeggeri il fascino e il comfort di quello stile italiano ammirato in tutto il mondo. Il nuovo terminale sarà inoltre amico dell’ambiente: potrà ospitare sia le navi da crociera più grandi e a ridotto impatto ambientale della flotta di MSC Cruises sia le future navi a LNG della compagnia. Le navi di MSC che vi faranno base – tra cui la stessa nuova ammiraglia MSC Seashore attualmente in fase di completamento presso il cantiere Fincantieri di Monfalcone – saranno predisposte per essere collegate alla rete elettrica locale dalla banchina. “Miami è senza dubbio il centro del turismo crocieristico mondiale, oltre ad essere hub ideale per tutta l’area caraibica, ed è perciò la vetrina perfetta per ospitare un’opera che sarà rappresentativa del meglio del made in Italy” conclude Bono.

 

Una vista del ponte che Fincantieri Infrastructure ha realizzato sul Danubio

 

 

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