Salute

Fine Covid mai?

L’Oms stronca il gufo Speranza: “È vicina la fine della pandemia”

Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore dell’Oms, manda un segnale di “speranza” sul Covid. Ma in Italia…

oms pandemia

Vuoi o non vuoi, alla fine ci è arrivata pure l’Oms. Il direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, nella notte ha infatti spiegato che “la fine” della pandemia “è in vista”. “Non ci siamo ancora arrivati”, precisa, ma insomma non manca molto. Considerati i dati, è un bene che pure l’Oms abbia aperto questo velo di “speranza”. Dichiarazione che di fatto smentisce il ministro della Salute italiana, che non più di due settimane fa era tornato a ripetere che “dal 26 settembre, qualunque cosa accada, bisognerà continuare a fare i conti col Covid”.

I dati dell’Oms

Stando all’Organizzazione, le vittime del Covid a livello globale sono scese al minimo dal marzo del 2020, ovvero quando tutto questo ha avuto sostanzialmente inizio. Tra il 5 e l’11 settembre scorsi, ci sono stati 10.935 morti nel mondo, ovvero il 22% in meno rispetto alla settimana precedente. Anche le nuove infezioni sono in calo del 28%. Insomma: evviva. Il traguardo è a un passo.

Burioni spande preoccupazione

Eppure, eppure non è tutto oro quel che luccica. Secondo Maria Rita Gismondo infatti “questo è un annuncio che forse avremmo dovuto dare qualche mese fa”. Poi ai vertici italiani della Salute siede un signore che ribadisce ogni piè sospinto che “il Covid non è magicamente scomparso, non ha preso un’astronave ed è finito su marte”. Il Paese forse avrebbe bisogno di una ventata di ottimismo, almeno sul fronte pandemia visto i guai che già dovrà affrontare causa rincari delle bollette. e invece c’è chi continua a soffiare sul fuoco della preoccupazione. Il mai domo Roberto Burioni, ad esempio, sui social ha condiviso uno studio pubblicato sulla rivista Cell secondo coi ci sarebbe in circolazione una variante di Omicron (BA.4-BA.5) che sarebbe maggiormente contagiosa, in grado di “infettare le persone vaccinate e/o guarite” e addirittura sarebbe “prevedibile anche una maggiore patogenità”.

La replica di Bassetti

Non tutti concordano, ovviamente. Secondo Gismondo ci sono degli studi che smentiscono la maggior pericolosità delle varianti, ma anche qui siamo al solito rimpallo di analisi da parte di scienziati e virologi. Così come anche Matteo Bassetti dice di avere “molti dubbi” in merito: “Questa estate abbiamo avuto molti pazienti con queste varianti Omicron, sia ricoverati in reparto per problemi diversi dal Covid sia seguiti a domicilio, io non mi sono accorto di una maggiore gravità”. Quel che appare certo, comunque, è che adesso pure l’Oms vede la luce in fondo al tunnel. E almeno per un giorno potremmo rallegrarcene.

Come va la campagna vaccinale?

Certo, c’è da considerare altri due fattori. Primo: la tanto sbandierata campagna vaccinale per la quarta dose non sta andando come sperato. Le analisi di Gimbe assicurano che la copertura con doppio booster sia ferma al 18% della platea ufficiale di 17,1 milioni di possibili candidati. Secondo: nonostante la regressione della pandemia, in Italia il bollettino dei morti continua ad essere alto. Troppi, anche considerato il numero di vaccinati. Secondo Bassetti, “sul conteggio” qualcosa “non ha funzionato”. “Siamo arrivati al numero più basso di morti Covid – ha detto all’Adnkronos – ma non in Italia, dove il dato dei decessi è ancora significativo, con numeri troppi alti. Il problema, quindi è che o non abbiamo capito come gestire la pandemia o queste persone non sono morte per Covid. Continuare a dare questi numeri per l’Italia non è un messaggio corretto che diamo fuori dal Paese”.

Al netto di tutto questo, oggi almeno brindiamo all’annuncio dell’Oms che vede la “luce in fondo al tunnel” della pandemia. Checché ne dica il gufo Speranza.

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