Commenti all'articolo Ma quale razzismo, Trump difende la libertà dell’America

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21 Luglio 2019, 15:51 15:51

Purtroppo l’articolo l’ho capito. Sono gli sveglioni come Ciro che non capiscono la vera natura degli USA. E più battono i piedini, ostinandosi a non vedere, più la realtà americana si rende evidente e manifesta.

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20 Luglio 2019, 18:10 18:10

“Ognuno dovrebbe tornarsene nel proprio paese d’origine”. A me va benissimo, ma temo che in quelle terre resterebbero soltanto gli indiani…

Alfredo Branzanti
Alfredo Branzanti
20 Luglio 2019, 0:25 0:25

@Villa. Gentile amico è sempre un piacere incontrare (anche via internet) persone, specie giovani, che abbiano il gusto della discussione e che la pensano diversamente. Sulle Sue argomentazioni mi limito a dire che sono in totale disaccordo solo sulla riforma fiscale, perché i dati che ho potuto riscontrare dimostrano che non ha generato alcun vantaggio per i redditi medi e medio-alti, ma solo per redditi più alti e per gli utili delle società; che hanno però utilizzato le nuove risorse non per investimenti, ma soprattutto per colossali operazioni di buy back, che hanno tenuto artificialmente alte le quotazioni di Wall Street (da investitore non professionale – sono consulente aziendale – ma costante potrei tranquillamente apprezzare). Le altre considerazioni meritano più spazio di discussione di quello utilizzabile qui senza monopolizzare il blog (comunque sono a Sua disposizione). Sulla Sua parte finale che dire, qualche volta la sfera emotiva prevale su quella razionale e poi diventa difficile tornare indietro; la risposta è comunque affermativa e 36 mesi di presidenza sono bastati a distruggere certezze che ritenevo inossidabili (e che forse scontavano una dose di ideologia) ed a scrivere commenti che un tempo avrei liquidato con un “vaffa comunista di…” Mi auguro di risentirla grazie e buona serata.

Giulio
Giulio
19 Luglio 2019, 22:54 22:54

Quelle persone hanno espresso disprezzo non solo per gli USA di oggi, ma anche sulla nascita e indipendenza, sui valori costituzionali. Alcuni democratici non si scagliano più solo contro le statue di Cristoforo Colombo, ma anche contro quelle di Thomas Jefferson e George Washington, considerati razzisti.
E’ un revisionismo storico indecente.

Alfredo Branzanti
Alfredo Branzanti
19 Luglio 2019, 16:09 16:09

@Villa. Gentile amico, cosa non mi piace di Trump? Potrei rispondere (ma non basterebbe) il narcisismo rozzo ed arrogante che si respira entrando nella Trump Tower a New York. In realtà non mi piace la sua personalità di molestatore (solo?) seriale di donne, di palazzinaro fallimentare e bancarottaro (sette un bel record), truffatore ed evasore che mostra l’assenza di qualsiasi forma di umanità, di rispetto per la dignità altrui, di empatia e comprensione. Non mi piacciono le sue politiche divisive e seminatrici di odio, non mi piace che per vincere e mantenere il consenso abbia eccitato i peggiori aspetti della società Usa, dal suprematismo al fanatismo religioso ed al dileggio delle persone in difficoltà. Non mi piace il suo approccio ai grandi problemi del paese (ambiente, sanità lo ha scritto anche Lei) ed ai rapporti commerciali, non sapendo fare altro che minacciare dazi, inapplicabili perché causerebbero conseguenze pesantissime sull’economia americana. Non mi piace il trattamento offensivo che ha riservato a tradizionali e fedeli alleati (anche un po’ sudditi). E soprattutto non mi piace (ma è assolutamente involontario) che un paese che ha eletto un simile soggetto mi abbia portato, anzi costretto, ad annullare granitiche certezze ed a rivedere a 180 gradi il giudizio su quel paese, che costituiva, per me, un riferimento prima etico e culturale che politico. Poco conta… Leggi il resto »

Alfredo Branzanti
Alfredo Branzanti
19 Luglio 2019, 12:29 12:29

@Villa. Caro giovane amico, irruento come la gioventù, quanto è fuori strada con le affermazioni nei miei confronti. Ero filoamericano quando Lei non era neppure un pensiero nella mente dei Suoi genitori, ho difeso tenacemente gli Usa in contesti pubblici, durante la mia esperienza politica e di amministratore stavo nel PRI, il partito più filoamericano della prima repubblica. Potrei dirle che ho viaggiato molte volte nel paese, che uscendo da Auschwitz la sola cosa che dissi a mio figlio allora piccolo (ha qualche anno più di Lei) fu Dio benedica gli Usa, che apprezzavo enormemente Reagan e financo Nixon, che ho sostenuto il paese in tutte le guerre sostenute da quando ho l’età del capire (ammesso sia venuta). Potrei aggiungere talmente tante esperienze ed opinioni del mio attaccamento ideale e politico agli Usa, alla sua antropologia, alla sua cultura (che continua ad attrarmi da Roth a Spielberg al Boss, che non manco mai quando viene da noi), ma anche alla sua gente, il cui carattere trovavo il frutto di una storia dura, difficile, piena di momenti contrastanti, ma unica ed entusiasmante. Poi è arrivato l’arancione e patapumf, ma, mi creda, quello che ho scritto è tutto vero. Grazie per la conversazione.

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