Salute

Vaccini, Bassetti sgancia la bomba: “Quarta dose? Non c’è prova vada fatta ai 60enni”

Il medico contro la scelta del Ministero di affidare al premio Nobel Parisi la pubblicità per la campagna vaccinale

In merito al tormentone della quarta dose del vaccino anti-Covid, alias secondo booster, sembra che il Ministero della Salute sia a corto di autorevoli scienziati della medicina disposti a metterci la faccia. Tanto è vero che, per realizzare un relativo spot propagandistico, insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha mobilitato nientepopodimeno che il Premio Nobel per la fisica, Giorgio Parisi.

Le critiche di Bassetti

Tutto ciò ha immediatamente scatenato la dura reazione di Matteo Bassetti, il quale ha pesantemente ridicolizzato l’imbarazzante iniziativa, così come riporta con dovizia di particolari AdnKronos Salute.  “Ecco la campagna italiana per la quarta dose  del vaccino anti-Covid -esordisce l’infettivologo genovese-. Chi è che consiglia agli italiani di farla perché protegge dalla malattia grave e perché se hai 60 anni sei più a rischio? Un illustre infettivologo universitario? Un immunologo di fama internazionale? Un igienista che ha dedicato tutta la vita alla ricerca sui vaccini? No. Il massimo esperto italiano di vaccini scelto dal ministro della Salute è il professor Parisi, premio Nobel per la fisica.”

“No alla quarta dose a chiunque”

Dopodiché Bassetti assesta un bel diretto ai responsabili di questa improvvida iniziativa, Roberto Speranza in testa: “Io ho il massimo rispetto per Parisi come fisico, rappresenta un grande orgoglio italiano nel campo della fisica. Ma quando afferma che è necessario che tutti usino la mascherina, o quando decanta i benefici dei vaccini per i 60enni, trovo che travalichi le sue competenze. Il problema non è suo, ma di chi gli chiede di farlo.”  Tuttavia,  aggiunge Bassetti, bollando in radice il messaggio messo in bocca a Parisi, “la questione non è soltanto chi ci mette la faccia, ma è il messaggio che si vuole dare, e io non ci avrei mai messo la faccia sulla quarta dose mettendo insieme 60enni, 70enni, 80enni, 90enni, 100enni. Gente che ha un sistema immunitario completamente fracassato, rispetto a chi ha un sistema immunitario perfettamente funzionante.”

Disastro sulla campagna vaccinale

Ma non basta. Come un fiume in piena che ha rotto gli argini, egli attacca senza mezzi termini le ultime scelte del Ministero diretto da Speranza. Dopo aver sostenuto che “non c’è nessun lavoro scientifico il quale dimostri che un 60enne sano debba fare la quarta dose oggi”, secondo l’infettivologo del San Martino di Genova  “quella sul secondo booster è “una campagna vaccinale partita male e che sta andando malissimo, perché i numeri sono impietosi. Questo secondo me -sottolinea Bassetti – pone un grande problema per il prossimo autunno, perché peggio è la campagna vaccinale oggi, peggio sarà la situazione nel prossimo autunno. Il Ministero ha sbagliato tutto su questo”.

Dopodiché il nostro infligge il colpo di grazia finale: “Con questo ultimo, ennesimo atto si capisce come al ministero della Salute competenze e merito nel campo del Covid abbiano bisogno di essere profondamente aggiornate, riviste e cambiate”. Un cambiamento radicale di rotta che noi aperturisti della prima ora, vorremmo sommessamente ricordare ai più distratti, invochiamo fin dagli albori di una politica di contenimento e mitigazione della pandemia assolutamente demenziale.

Ma dal momento che le elezioni politiche si avvicinano, nelle quali i più intransigenti talebani sanitari cercheranno in tutti i modi di capitalizzare le balle fin qui raccontate, oltre alla valanga di costosi vaccini scaduti da smaltire,  il sacrosanto auspicio di Bassetti non potrà che realizzarsi all’indomani del 25 settembre. Sempreché il popolo sovrano, ancora piuttosto impaurito dalla liturgia del terrore, non decida di confermare al potere i suddetti talebani sanitari. Una prospettiva a cui non vorrei neppure pensare.

Claudio Romiti, 28 luglio 2022

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