Commenti all'articolo Battisti, finalmente a Rebibbia

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ferdinando gallozi
ferdinando gallozi
17 Gennaio 2019, 8:23 8:23

Non sembra ci siano dubbi che i crimini imputati a Battisti siano terribili e meritevoli di ogni possibile punizione ma, se vogliamo essere onesti dobbiamo anche rilevare che molti uomini che ora sono considerati “GRANDI UONINI” lo sono in virtù di terribili crimini commessi anche molto più atroci e gravi di quelli compiuti da Battisti. Battisti era accecato da una ideologia che credeva giusta e che si è rivelato poi sbagliata alla luce di fatti nuovi che la hanno messa in cattiva luce. Battisti è un uomo sfortunato. Se la sua causa avessi vinto sarebbe un eroe come lo sono tanti altri grandi criminali. Battisti deve pagare per i suoi crimini ma provo per lui un senso di pietà per la sua sfortuna.

Alessandra Berardi Arrigoni
Alessandra Berardi Arrigoni
16 Gennaio 2019, 2:14 2:14

ANDREA CAMPAGNA LINO SABBADIN ANTONIO SANTORO PIERLUIGI TORREGIANI
Giusto per ricordare i nomi delle quattro persone uccise da Cesare Battisti, direttamente o in concorso. Perché non si leggono da nessuna parte, nei commenti radical chic dei Cretini che criticano lo stile e le dichiarazioni relativi al suo arresto. Si fosse trattato dei loro padri o fratelli, ora non si divertirebbero a cialtroneggiare da esseri superiori emulando gli intellettuali della gauche-caviar francese e gli stimabili scrittori di altre provenienze, che di questo criminale avevano fatto un eroe da difendere. Non è mai bella la vista di un uomo in manette, ma i Cretini hanno pensato ai decenni che il criminale ha potuto passare da libero cittadino, per colpa di governi acquiescenti, mentre i familiari delle vittime non trovavano neanche un po’ di pace? Non sarebbe più sano constatare che giustizia è stata fatta, e rivolgere un pensiero ad Andrea Campagna, Lino Sabbadin, Antonio Santoro, Pierluigi Torregiani, vittime innocenti di terroristi assassini?

Luigi Cestaro
Luigi Cestaro
15 Gennaio 2019, 12:14 12:14

Sono “compagni che sbagliano”, e che cavolo! Quelli che invece non sbagliano sono nei gangli del potere, e non smettono di catechizzare le masse (io) su come si deve pensare, mangiare, votare, etc.

Tommaso_ve
Tommaso_ve
15 Gennaio 2019, 8:03 8:03

Il vero punto è il psicodramma sinistroide sulla magistratura.
Tutti a smontare i processi ad insultare i testimoni “pentiti”… che infamia!
Ma ce li ricordiamo quando erano tutti a pendere dalle labbra della magistratura amplificando le teorie della procura perché Mangano, solo Mangano!!!! Perché solo le sue parole avrebbero inchiodato Berlusconi alle sue responsabilità… da “pentito” ovviamente!!!
Oppure brandire sentenze Stato-mafia senza uno straccio di prova…
Ebbene, facciano i nomi dei magistrati, facciano i nomi dei testioni… e spieghino perché non gli hanno denunciati ed ancora denunciati.

wisteria
wisteria
15 Gennaio 2019, 0:51 0:51

Mi auguro che da oggi i giornalisti ci risparmino l’uggiosa solfa su come Battisti abbia dormito, come abbia digerito, se abbia sofferto il jet Lag, come passi il suo tempo e che cosa pensi del problema dei migranti. Spero che non dobbiamo in futuro preoccuparci anche della sua famiglia. Hai visto mai che chiedano il reddito di cittadinanza. Spero che non lo intervistino via skype e che nessun editore pubblichi le memorie che certo scriverà.
Se proprio dovrà un giorno uscire per fare un lavoro socialmente utile, spero che gli facciano presentare Sanremo.

Antonio
Antonio
14 Gennaio 2019, 22:39 22:39

Nel 1964 uscì un film di Comencini ” la ragazza di Bube”. Bube un partigiano accusato di omicidio politico rifugiato poi grazie a tante coperture in Jugoslavia. il cinema ha un ruolo importantissimo nell’indicare e influenzare l’humus del tempo. Allora sembrava naturale che uno accusato di omicidio politico venisse coperto dai “compagni” trasformandolo in un eroe non solo nel cinema. Basti ricordare alcuni slogan degli anni 70 : uccidere un fascista non è reato” .Sulla strage di Porzus esiste un film di Martinelli di tutt’altro tono. Un film di accusa di questi delitti senza se e senza ma. Film del 1997. 33 anni di distanza che segnano come in ogni caso i nodi vengono al pettine e la nemesi storica non perdona.

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