2 motivi per cui Salvini non è finito

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Non convincono le interpretazioni dei grandi politologi italiani, che in questo momento discettano sul comportamento ondivago, a loro dire, di Salvini, come se Salvini fosse di nuovo l’ambiguo ballerino da discoteca balneare e come se il centro destra si agiti senza un’idea precisa del da farsi.

Offro invece una interpretazione contraria, che pone in luce una lucida strategia del centro destra, con Salvini sottile stratega della nuova politica italiana. Il tutto con la finalità democratica più ambita e non controversa: acquisire consenso elettorale alle prossime elezioni.

Parto dalla premessa che siano due i punti cardine che servono a Salvini:

1. far crescere il consenso per la coalizione di centro-destra per vincere le elezioni.

2. evitare quella che sarebbe una impasse sicuramente quasi insuperabile (lo dico senza voler aderire ma solo interpretare la visione più plausibile della politica italiana): la impossibilità di avere un governo a guida del partito di destra estrema. Il consenso del palazzo difficilmente potrebbe far passare a qualunque presidente della Repubblica l’idea di dare un incarico governativo al partito di estrema destra. Ormai molta acqua del nuovo cosiddetto politically correct è passata sotto i ponti dai tempi di Gronchi. Buonismi vari, ci piace Obama, via i voti numerici senno’ i bimbi a scuola si traumatizzano, ecologismo verde-chic, neologismi declinati al femminile come ministra e rettora: sono tutti valori che permeano la nostra cultura. Del resto, il Manzoni non dovette “sciacquare i panni in Arno” per essere accettato? Berlusconi non è stato tartassato per aver portato la destra al governo? Figurarsi la destra alla guida del governo!

Ecco allora la mia osservazione fattuale che dimostra la tesi di Salvini stratega e non ondivago saltimbanco.

Nel quadro politico attuale, la immagine di governo della Lega sottrae voti degli scontenti verso destra: ma ogni voto acquisito da Fratelli d’Italia è a somma zero per la coalizione di centro-destra perché è un voto sottratto alla Lega.

Invece, con le ultime mosse di Salvini, ogni voto sottratto a Fratelli d’Italia dalla Lega è a somma positiva per la coalizione di centrodestra, perché spostandosi leggermente verso destra, la Lega lascia più spazio al centro a Forza Italia e alle componenti centriste del centrodestra per acquisire maggiore visibilità, indipendenza e maggiore consenso.

In altre parole, se un elettore si sposta dalla Lega a Fratelli d’Italia e un elettore si sposta da Forza Italia alla Lega, avviene anche che un elettore si sposta dalla sinistra a Forza Italia. Vediamo la controprova di questo ragionamento: quante signore della buona borghesia a Roma sono tentate da Calenda?

Come recuperarle? Un Salvini (apparentemente) più vicino ai toni urlati, lascia più risalto a un centro moderato. Per Salvini questa strategia e’a somma positiva. Anche se la Lega rimane allo stesso livello (perde un voto al “centro” e prende un voto a “destra”), l’aumento complessivo del centro-destra sarà vantaggioso per lui.

Gli ultimi sondaggi dicono proprio questo. Non sarebbe molto difficile azzardare – anche se non ne ho nessuna prova – che un ragionamento del genere l’abbiano fatto coscientemente Salvini e Berlusconi, seduti a tavolino tempo fa, a discutere e disegnare una precisa strategia scientifica per aumentare il consenso elettorale e vincere le prossime elezioni.

Andrea Bollino, 14 settembre 2021

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