Addio trasgressione: i rapper s’arrendono al pandemicamente corretto

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J-Ax come Roberto Speranza. Direte voi, cosa avranno mai in comune due uomini così diversi, il primo rapper fin da giovanissimo, appassionato di tatuaggi e di canne, il secondo invece abituato a destreggiarsi tra i palazzi del potere ormai da diversi anni? Ma ovvio, gli appelli ai giovani ad adeguarsi alla nuova frontiera del politicamente corretto, a indossare tutti la mascherina, a non fare come quel negazionista di Matteo Salvini. Ma J Ax non è certo il primo a difendere il “nuovo ordine terapeutico” nel campo musicale: pensiamo a quello che probabilmente è il re del rap mondiale, Eminem. Che col suo ultimo singolo, oltre a difendere ovviamente i manifestanti Black lives matter e ad attaccare le forze dell’ordine, ha preso di mira gli americani che non indossano i Dpi, pensando ovviamente al loro fomentatore, Donald Trump (che sulle mascherine, però, ha ormai cambiato opinione).

Poi pensiamo alle vecchie canzoni del rapper di Detroit, a tutte le accuse verso di lui di quel mondo politically correct che ora sembra stargli tanto a cuore, e non possiamo non notare una leggera incoerenza: letteralmente una conversione sulla via di Damasco, o di Wuhan…
Insomma, manca poco che la musica tradizionalmente “politicamente scorretta” come quella rap diventi una filastrocca nella quale inneggiare ai comportamenti anti-contagio indicati dal Comitato tecnico-scientifico… Già ci immaginiamo i vari Burioni, Galli e Ricciardi infiammare le folle giovanili col loro ritmo incessante. Cantanti irriverenti trasformati in testimonial da pubblicità progresso.
Non tutti però si comportano così.

In quel di Bussolengo, paesino di 20 mila abitanti, il rapper/trapper Shiva è stato “bandito” a seguito del mancato rispetto delle norme anticovid. Il rapper milanese ha dichiarato ai presenti, i quali erano seduti e distanziati, di alzarsi e radunarsi sotto il palco pronunciando la seguente frase: “La musica non ha regole, venite tutti sotto il palco”. Il concerto viene interrotto dopo una sola canzone e dopo vari litigi tra gestore e artista, riprende, ma dopo solo 10 minuti viene cancellato.

Tutto sommato, è più interessante la disobbedienza per partito preso del conformismo pademicamente corretto.

Achille Passarelli e Matteo Baldini, 8 agosto 2020

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