Aggressione fascista a Firenze? Cosa non torna

La tesi dell’aggressione squadrista a Firenze ha numerosi buchi nell’acqua. Ecco che cosa non quadra nella narrazione mainstream

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Rissa o aggressione? Secondo la narrazione degli ultimi giorni, offerta dalla stragrande maggioranza dei media mainstream, le violenze politiche dinanzi al liceo Michelangelo di Firenze sarebbero vere e proprie azioni squadriste, aggressioni contro alcuni ragazzi di sinistra, perpetrate da adulti appartenenti al movimenti giovanile di Fratelli d’Italia: Azione Studentesca.

Cos’è successo

Andiamo con ordine. I fatti risalgono al 18 febbraio scorso, quando alcuni militanti di As hanno organizzato un volantinaggio nel complesso di cinque licei diversi, tra cui il Michelangelo. Tra questi, però, vi era anche il Pascoli, luogo in cui pochi giorni prima i ragazzi di destra avevano messo in atto un altro volantinaggio, questa volta per commemorare il Giorno del Ricordo. Ad un tratto, secondo quanto riportato da fonti di nicolaporro,it, i giovani sono stati assaltati da una decina di esponenti incappucciati della sinistra radicale, strappando i volantini, senza però arrivare allo scontro fisico grazie all’intervento preventivo di professori e personale scolastico.

Insomma, pare che “l’aggressione squadrista” non sia frutto di una premeditata azione da parte dei militanti di destra, ma abbia trovato il proprio humus nelle tensioni dei giorni precedenti ai fattacci del 18 febbraio. Con questo, ovviamente, non si vuole in alcun modo giustificare episodi di violenza politica, che rimandano il nostro Paese agli anni più bui della Prima Repubblica, quelli di Piombo, ma è dovere del giornalismo riportare i fatti oggettivamente, senza alcun tipo di schieramento politico su carta.

Per approfondire:

Aggressione o rissa?

Ma le novità – rigorosamente non riportate a livello nazionale – non finiscono qui. Appena prima della rissa del 18 febbraio, dove tutti i media hanno pubblicato il video di due ragazzi di sinistra picchiati (di cui uno con calci mentre era a terra), non si racconta l’antefatto decisivo. Secondo una prima ricostruzione della Digos, infatti, la rissa deriverebbe dagli insulti dei ragazzi di estrema sinistra contro i militanti di Azione Studentesca durante il volantinaggio. La pesante discussione sarebbe ben presto degenerata, fino ad arrivare allo scontro fisico, come riportato da tutti i quotidiani.

La realtà dei fatti

Anche sotto quest’ultimo profilo, però, non si tratta di ragazzi indifesi di sinistra aggrediti da “adulti di Azione Studentesca”. I denunciati sono sei giovanissimi, nati tra il 2002 ed il 2007, ciò vuol dire che il più “vecchio” ha 20 anni. Cosa ben diversa rispetto a quanto affermato, per esempio, dall’esponente piddino Marco Furfaro, che parla invece di “studenti assaliti da militanti fascisti, alcuni dei quali adulti”. O ancora, da quanto detto da Alessandro Zan, sostenitore della tesi – sbugiardata pure dalla Digos – di “aggressione fascista in piena regola da adulti contro ragazzi minorenni di una scuola”.

I fatti sono ben diversi. Uno: a quanto pare non si tratta di aggressione premeditata, ma di rissa politica. Due: non ci sono adulti, ma giovanissimi liceali tra i 16 e 20 anni. Tre: Fratelli d’Italia ha subito condannato il gesto, rispetto a quanto sostenuto da alcuni quotidiani di sinistra. Lampante è stato il pezzo su La Repubblica di Paolo Berizzi. L’incipit è il seguente: “Come mai Fratelli d’Italia e la sua leader Giorgia Meloni tacciono sull’aggressione squadrista di fronte al liceo Michelangelo?”. Per poi – dopo una riga- ammettere come le dichiarazioni di condanna, da parte dei membri di FdI, fossero già arrivate pochissime ore dopo la rissa. Tra questi, per esempio, si cita Tommaso Foti, capogruppo alla Camera: “Episodi di violenza politica sono sempre da condannare”. Ed anche il capogruppo in consiglio regionale della Toscana, Francesco Torselli: “Le aggressioni non appartengono alla nostra storia”.

Matteo Milanesi, 20 febbraio 2023

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