Altro che primule: Israele inventa i bar dei vaccini

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In Israele la guerra contro il Covid è a tutto campo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti, con la vaccinazione di massa messa in atto su tutto il territorio, le nuove infezioni sono in calo, così come i casi gravi, rispetto all’inizio del terzo lockdown. In Israele sono stati immunizzati 4.138.000 cittadini, ovvero il 45,3% della popolazione, dei quali 2.762.000, il 30,2%, ha ricevuto anche la seconda dose.

Vaccino e consumazione gratis

Le rilevazioni effettuate su larghi campioni di vaccinati danno un’altissima percentuale di successo sia del vaccino Pfizer che di quello del Moderna. Dati confortanti che, al contrario di ciò che dicono le disinformazioni No-Vax, sia in Israele che all’estero, potrebbero portare a una graduale riapertura almeno nelle zone considerate verdi. Al fine di raggiungere quante più persone possibili, soprattutto fra i giovani, che si sentono immuni per natura o che per semplice pigrizia continuano a rimandare di giorno in giorno la loro vaccinazione, è stata presa dal Magnen David Adom, Scudo Rosso di David, il corrispettivo della Croce Rossa, e dalle varie Casse Malattie, un’iniziativa che anche se all’inizio è sembrata un po’ sopra le righe sta avendo un buon successo.

In collaborazione con diversi locali del centro di Tel Aviv, per intenderci quelli della movida, è stata inaugurata “L’operazione Bar dei Vaccini”. Con un calendario reso noto anche via social è possibile vaccinarsi senza appuntamento fino a mezzanotte e dopo anche bere qualcosa di buono. In angoli dedicati dei vari locali, sono state installate piccole zone dove un infermiere vaccina chiunque non sia stato ancora immunizzato e voglia farlo. Basta presentare il proprio tesserino sanitario e, dopo un rapido controllo al computer collegato con la centrale Covid del Ministero della Salute, si viene vaccinati e l’inoculazione viene inserita nel cervellone che conta tutti coloro che, man mano, si premuniscono contro la pandemia. Chiunque viene vaccinato al bar riceve una consumazione gratuita a spese dei titolari.

Camper e roulotte per la vaccinazione

Chi ha passato anche una breve vacanza in Israele conosce questi locali e, nel futuro che speriamo prossimo, sarà più bello andare a consumare e a vivere e socializzare proprio in quei posti che in questo momento stanno dando un contributo importante. Yuli Edelstein, il ministro della Sanità, ricordando che la falsificazione della Green Pass, la certificazione che testimonia la doppia immunizzazione, è un reato penale con il quale si finisce in carcere, ha dichiarato che non c’è, e non ci sarà in futuro, l’obbligo di vaccinazione in Israele e che non ci saranno sanzioni personali per chi non si vaccina. Anche se, naturalmente, per questi ultimi, ci saranno delle limitazioni almeno fino a quando non saremo fuori dalla pandemia.

Oltre al bar dei vaccini è stata presa anche l’iniziativa di attrezzare camper e roulotte, sempre degli ospedali o delle organizzazioni sanitarie, che girano, secondo una tabella studiata a tavolino, in modo da coprire bene tutti i territori. Camper e roulotte che sosteranno in punti prestabiliti sia dei vari quartieri delle città, in particolare quelli periferici, sia nei villaggi logisticamente lontani dai grandi centri. Tutto questo per portare il vaccino alle persone e non aspettare che le persone vadano a vaccinarsi.

Si tratta di uno sforzo imponente che le autorità sanitarie israeliane stanno facendo in questi giorni, sforzo che, in prospettiva, servirà a far uscire al più presto la nazione da questo incubo che si chiama Covid-19.

Michael Sfaradi, 20 febbraio 2021

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