Anche la Ghisleri boccerebbe “Giuseppi”

12.8k 0
generica_porro_1200_3

Se ‘Giuseppi’ e il suo amato “Grande Fratello” Rocco Casalino leggessero per tempo il bel libro di Alessandra Ghisleri, non perpetuerebbero i tanti errori di comunicazione che si registrano nell’emergenza Coronavirus. Nelle prime pagine de La Repubblica dei sondaggi – l’Italia raccontata attraverso i numeri – (Piemme), l’autrice osserva che ogni forma di comunicazione deve essere diretta, non a zig zag, e che, innanzitutto, occorre trovare un comunicatore credibile e affidabile per non offuscare l’autorevolezza del leader, qualità da tutelare perché rappresentativa delle Istituzioni.

Basta un nulla che il vento cambi all’improvviso e i sondaggi ne sono sempre la spia anticipatrice. Di questo e molto altro parla la Ghisleri nelle sue duecentoventi pagine che scorrono via veloci, a mezza strada tra un libro di storia e un giallo d’azione. Praticamente il racconto degli ultimi 25 anni di vita italiana. Successi e insuccessi di tanti personaggi che si sono affacciati sulla scena politica, da Di Pietro a Fini, da Dini a Monti, da Grillo a Di Maio e Salvini.

Di Alessandra Ghisleri si dice sempre che è la sondaggista di Berlusconi, ma leggendo il suo libro si scopre che ha lavorato con tutti i partiti e con le principali multinazionali e aziende italiane. La sua vita è anche una favola di successo, di quelle che solo le grandi donne riescono a disegnare. Giovanissima precaria ha fatto un po’ di tutto, dalla vestierista negli showroom alla presentatrice di carne irlandese nei supermercati, fino a quando, sondaggista per caso, non è andata a porre delle domande in un call center.

E così, con tenacia, passione e duro lavoro, ha fondato la sua società diventando la regina dei sondaggisti italiani, richiesta da tv e multinazionali estere quando c’è qualcuno che deve capire i trend di un’Italia in continua evoluzione.

Nella  lucida riflessione dell’autrice su Silvio Berlusconi c’è spazio per molti ricordi, il primo improvviso incontro ad Arcore, con il tradizionale foulard in regalo al termine del colloquio, i giorni esaltanti di Onna, subito dopo il terremoto de L’Aquila, i momenti drammatici iniziati con la festa di compleanno per i diciotto anni di Noemi Letizia a Casoria e le violente lettere di Veronica che mettevano fine al suo matrimonio, incidendo drammaticamente la sua immagine, finita poi nel gorgo infernale del Rubygate.

In ogni momento la Ghisleri è presente con la sua società di sondaggi pronta a capire gli umori degli italiani. Orgogliosa rivendica il grande successo professionale nell’aver indovinato non solo i risultati di Forza Italia, ma anche quello dei Partiti che più o meno riservatamente si sono rivolti a Lei. Persino la difficile analisi sul “Patto del Nazareno” sulle riforme tra Berlusconi e Renzi, che gli elettori di Forza Italia non hanno capito e che è finita come sappiamo.

Garbata, elegante, inesauribile, avanti e indietro per l’Italia. La Repubblica dei sondaggi è pure un testo per capire come sono nati due fenomeni che tanto hanno trasformato il Paese: il populismo di Grillo e il sovranismo di Salvini  e sarà  certamente utile agli storici che scriveranno di questo strano ventennio. Quanto durerà la parabola di Conte definito dall’inizio come un “assente equilibratore”?


La Ghisleri non si sbilancia, ma è la prima che ne studia il percorso politico, da comparsa di Salvini e Di Maio a scudo di Mattarella che per ora lo copre e lo fa volare nei sondaggi. Fu così anche per i vari Dini, Monti e Renzi.

Ma chissà se Casalino continuerà a creargli danni con i Consigli dei Ministri al chiar di luna e le bozze dei decreti mormorati agli amici degli amici. Uomo avvisato mezzo salvato, questo l’abile Ghisleri non lo scrive ma forse lo pensa.

Luigi Bisignani per Il Tempo, 23 marzo 2020

Ti è piaciuto questo articolo? Leggi anche

Seguici sui nostri canali
Exit mobile version