Salute

Astrazeneca ammette i danni da vaccino: è la prima volta

In un tribunale del Regno Unito, l’azienda conferma: il prodotto realizzato contro il Covid può provocare trombosi mortali

Vaccino Covid © WORAWOOT SUKASEM e Prostock-studio tramite Canva.com

Come ampiamente riportato dalla stampa nazionale ed estera, AstraZeneca ha ammesso per la prima volta in un tribunale de Regno Unito che il suo vaccino anti-Covid può causare come effetto collaterale trombosi mortali. La reazione estremamente rara è al centro di un’azione collettiva multimilionaria da parte di dozzine di famiglie le quali affermano che loro, o i loro congiunti, sono stati gravemente danneggiati o uccisi dal vaccino “difettoso”. Gli avvocati che rappresentano i ricorrenti ritengono che i risarcimenti potrebbero essere molto elevati.

In particolare, l’azienda di Cambridge ha confermato, pur contestando in gran parte le accuse, che il farmaco “può, in casi molto rari, causare TTS”, che è l’abbreviazione di trombosi con sindrome trombocitopenica, una condizione in cui si verificano coaguli di sangue insieme a un basso numero di piastrine.

Sebbene il potenziale effetto collaterale sia noto da due anni, questa è la prima volta che la società ammette in aula di giustizia che il suo vaccino può causare questa condizione, secondo quanto riportato da The Telegraph.

Tuttavia, a “facilitare” l’ammissione dell’azienda farmaceutica vi è il piccolo dettaglio secondo cui gli eventuali indennizzi ricadranno sui contribuenti. Ciò a causa di un accordo di indennizzo che AstraZeneca siglò con il governo durante i periodi più critici della pandemia, per accelerare la produzione dei vaccini mentre il Paese era in lockdown.

Tra l’altro, solo a titolo di segnalazione personale, il vaccino AstraZeneca è stato il primo dei tre che la nostra dittatura sanitaria mi ha costretto a subire e che al momento non mi dette alcun problema. Mentre in seguito, le due successive inoculazioni del vaccino Moderna, mi provocarono un malessere mai sperimentato prima, con febbre altissima per alcuni giorni e un senso di spossatezza che durò mesi.

Inoltre ho continuato a ricevere segnalazioni, le ultime da parte di un gruppo di medici che operano nella mia regione, relative a persone di tutte le età, ma in particolare gli anziani, che dopo il terzo vaccino hanno riscontrato disturbi, a volte anche patologie molto serie, di cui non avevano mai sofferto in precedenza.

Tant’è che parecchi individui inizialmente irremovibili sull’esigenza di chiuderci in casa e di vaccinarci erga omnes, avendo anch’essi raccolto le stesse segnalazioni nel proprio ambito relazionale, hanno cambiato completamente idea su gran parte delle misure, obbligo vaccinale compreso, che ci sono state imposte durante la pandemia.

Sta di fatto che, ribadendo il medesimo concetto che all’epoca eravano in pochissimi a sostenere, dato che il Covid-19 non ha mai rappresentato un pericolo per i soggetti immunocompetenti e considerando la natura sperimentale dei vaccini realizzati in fretta e furia, imporre un obbligo vaccinale all’intera popolazione italiana, attraverso l’abominio del green pass, è stata una delle azioni più sconsiderate della storia repubblicana.

Una vicenda oscura, al pari di ciò che accadde realmente durante gli anni tremendi della Seconda Guerra Mondiale, che sembra impermeabile a qualsiasi tentativo di una accettabile analisi retrospettiva.

Claudio Romiti, 30 aprile 2024

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