E se l’Egemonia progressista avesse rimodellato la realtà?

Una lettura sistemica della mancata onda rossa alle midterm, un disastro per “le forze dissidenti”. Usa sulla strada per diventare un enorme Stato blu profondo

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Abbiamo riso di loro, ma i Democratici avevano ragione. Alla fine, si tratta di controllare la narrazione. Se ce la fai, la gente si preoccuperà più di sostenere il regime che dell’inflazione.

La mancata onda rossa

Se il Gop non è riuscito a ottenere un’onda rossa nonostante un’economia orribile, con inflazione e prezzi dei carburanti sulla luna, nonostante confini aperti, un’immigrazione di massa fuori controllo, il crimine alle stelle, una ingegneria sociale woke dilagante nella società, e contro il presidente più impopolare non saprei dire da quando, gli Stati Uniti sono davvero in grossi guai. Ed è un eufemismo.

Ci sono già molte teorie sul perché: candidati scarsi, messaggio inefficace, leadership divisa, contraccolpo della sentenza della Corte Suprema sull’aborto. Eppure ognuna di queste teorie ha le sue eccezioni. Certo, ognuno cerca di trarne vantaggio, ma nessuna di esse è pienamente convincente a nostro avviso.

L’egemonia Blu

Quindi seguiremo una nostra vecchia-nuova teoria: quando un lato dello spettro politico è così egemonico da controllare quasi completamente la cultura, i media, il mondo accademico, l’industria dello spettacolo e la maggior parte delle istituzioni, può modellare l’ambiente così minuziosamente che generare un “contro-consenso” diventa quasi impossibile.

L’esempio più evidente sono gli Stati blu profondo come New York e California, in cui, indipendentemente dal declino in cui si trovano, le persone continuano a votare Democratico con rapporti 60-40 e, a loro volta, i politici ora incontrastati non attenuano le loro fallimentari politiche. Al contrario, rilanciano su di esse.

Gli interi Stati Uniti sembrano ora sulla strada per diventare un enorme Stato blu profondo. È come se in questi luoghi tutto l’ambiente creato dall’egemonia culturale e politica avesse rimodellato la realtà delle persone, portandole a pensare che, a prescindere dai suoi difetti, quello è l’unico mondo possibile.

È qualcosa che la maggior parte di noi fa fatica ad accettare, o addirittura a comprendere, perché abbiamo fiducia nell’istituzione della democrazia, con le sue presunte qualità di bilanciamento e di autocorrezione. Siamo stati educati ad averla, e non possiamo immaginare che fallisca e diventi un’oligarchia.

L’eccezione DeSantis?

Se ogni teoria ha le sue eccezioni, una ce l’ha anche la nostra. Allora, che dire della entusiasmante vittoria di Ron DeSantis in Florida? Beh, prima di tutto, stava correndo contro un pupazzo.

In secondo luogo, e se DeSantis avesse avuto successo in Florida proprio perché ha adottato tutte le misure, compreso l’uso del potere statale, per spezzare il potere istituzionale e la capacità narrativa di The Hegemony? Affrontare la Disney, approvare leggi contro l’indottrinamento nelle scuole, reso sicuro il sistema elettorale e così via. E lo ha fatto perché era al potere, quindi poteva.

Il rischio del ritorno all’apatia

In ogni caso, questo è un disastro per quelle che chiamiamo “le forze dissidenti”, quelli tra noi che possono vedere in che tipo di deriva scivolosa verso la tirannia si trova il mondo occidentale.

Lo slancio di ribellione che stavamo vivendo, con le persone che iniziavano a parlare contro il sistema, verrà schiacciato e sostituito con un ritorno all’apatia.

Possiamo discutere quanto vogliamo di Trump contro DeSantis, fino allo sfinimento (anche se non mi pare un grande argomento, tanto più che è una corsa che Trump perde in partenza), ma il vero problema a nostro avviso è che le persone hanno dimostrato di non avere appetito per punire i governi incompetenti. Con il tempo, ingoieranno qualsiasi cosa.

Quindi forse la risposta più semplice è che l’America, e l’Occidente, sono ormai società progressiste che in un modo o nell’altro si orienteranno sempre a sinistra. Prima culturalmente e alla fine politicamente.

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