Ecco come i giornali criminalizzano i non vaccinati

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In un articolo di qualche giorno fa del Corriere della Sera viene riportata la notizia di un mini-focolaio Covid presso l’istituto comprensivo “Farini” a Bologna. Il contagio – spiega il giornale – sarebbe probabilmente partito da una professoressa non vaccinata regolarmente in cattedra con Green Pass valido, che risulterebbe però frutto di tamponi. Il successivo screening avviato ha evidenziato altri casi di positività al Covid, portando alla decisione di mettere gli studenti in isolamento. In realtà – si legge nell’articolo – le prime persone a cui la docente potrebbe aver trasmesso il virus sono proprio due insegnanti, anche loro regolarmente munite di Green Pass valido, ma in questo caso frutto della vaccinazione. La vicenda della scuola del quartiere Savena di Bologna fortunatamente non ha causato danni particolarmente gravi: nessuno dei ragazzi o degli insegnanti coinvolti ha infatti sofferto sintomi importanti.

Leggendo l’articolo scopriamo che sono risultate positive, e quindi potenzialmente contagiose, anche le due insegnanti vaccinate (e quindi munite di Green Pass). Tuttavia, il quotidiano (ma praticamente tutti i giornali che hanno parlato della vicenda) ha presunto con estrema sicurezza che il contagio sia partito da un tampone “falso negativo” dell’insegnante non vaccinata.

Ma chi può dire con certezza che sia andata davvero così? Siamo sicuri che la “colpa” possa essere automaticamente attribuita all’insegnante non vaccinata (ma munita di regolare Green Pass), la quale tra l’altro sta ininterrottamente da giorni ricevendo insulti senza aver infranto alcuna regola?

Quante probabilità ci sono che sia stata lei, con tampone negativo, a contagiare, rispetto anche soltanto ad una delle due insegnanti vaccinate magari sei o sette mesi fa, e quindi con copertura dall’infezione significativamente ridotta? Il fatto che a livello cronologico sia stata la prima a risultare positiva non implica che sia stata effettivamente la prima ad infettarsi. Eppure, sono tutti lì a puntare il dito contro la l’insegnante non vaccinata.

E questi sarebbero i professionisti dell’informazione? Si tratta del solito modo che usa la stampa per criminalizzare chi ha visioni lecitamente differenti da “ciò che ritiene giusto” e “corretto”. Sottolineo lecitamente, perché ricordo che l’insegnante in questione era in possesso di tutto il necessario per poter esercitare la propria professione: Green Pass scaricato attraverso la sottoposizione ad un tampone negativo con validità di 48 ore.

Dei 300 ragazzi posti in dad – tutti coloro che hanno avuto contatti con le tre docenti contagiate – soltanto 10 presentano sintomi lievi, cioè hanno il raffreddore.

Tutto normale? Giusto criminalizzare una persona senza sapere da chi sia partito il mini-focolaio e che ha comunque rispettato tutte le regole esistenti?

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