Francia complice di crimini di guerra nello Yemen? Il rapporto Onu conferma l’inchiesta della tv franco-tedesca ARTE

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Il recente rapporto pubblicato dall’Onu sui crimini di guerra commessi nello Yemen sembra confermare l’inchiesta fatta ad aprile scorso dalla tv franco-tedesca ARTE e dal media investigativo Disclose. La Francia avrebbe una responsabilità diretta nei massacri visto l’ingente quantitativo di armi vendute all’Arabia Saudita nel periodo del conflitto

Ora che gli esperti delle Nazioni Unite sullo Yemen hanno pubblicato, il 3 settembre scorso, un rapporto che certifica una “moltitudine di crimini di guerra” che le varie parti in causa avrebbero commesso dall’inizio del conflitto, sembra più evidente la responsabilità della Francia nei massacri. Il gruppo di esperti dell’Onu è riuscito a condurre oltre 600 interviste con vittime e testimoni. Il quadro che ne è emerso è inquietante: attacchi terrestri ed aerei che hanno colpito indiscriminatamente le popolazioni civili, uso della carestia come arma di guerra, torture, stupri, detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate, reclutamento di bambini sotto i 15 anni. Dal 2014, il conflitto in Yemen ha mietuto decine di migliaia di vite, molte delle quali civili, secondo le organizzazioni non governative ed ha fatto precipitare il paese – il più povero della penisola arabica – nella peggiore crisi umanitaria del mondo. “Cinque anni dopo l’inizio del conflitto, le violazioni contro i civili yemeniti continuano senza sosta, con il totale disprezzo per il destino della popolazione e la mancanza di un’iniziativa internazionale per responsabilizzare le parti in conflitto”, ha detto Kamel Jendoubi, presidente del gruppo di esperti. Nel rapporto si evidenzia il fatto che “la legalità dei trasferimenti di armi da parte di Francia, Regno Unito, Stati Uniti e altri stati resta discutibile”. “Gli Stati possono essere ritenuti responsabili dell’aiuto o dell’assistenza che forniscono e ritenuti responsabili di violazioni del diritto internazionale se sono soddisfatte le condizioni di complicità”, chiosa il rapporto. Ora la coalizione guidata dall’Arabia Saudita nello Yemen dal 2015 per sostenere le forze filogovernative contro i ribelli Huthi era sostenuta indirettamente proprio dalla Francia attraverso la cospicua vendita di armi.

Il 15 aprile scorso i media investigativi Disclose e la tv franco-tedesca ARTE avevano pubblicato un’inchiesta proprio sull’uso delle armi francesi nello Yemen. Un documentario basato su una fuga di notizie proveniente da una nota del “Confidential-Defense”. Il documento dimostra che il governo francese era ben consapevole dell’uso diffuso di armi francesi nel conflitto nello Yemen ma nonostante ciò non ha voluto prendere alcun provvedimento per arrestare questa spirale perversa. Nel documentario l’esperta di vendita di armi e diritti umani Hélène Legeay ritiene che le armi siano state “potenzialmente utilizzate per gravi violazioni del diritto umanitario internazionale” e “crimini di guerra”. Il Comitato contro la fame nello Yemen ha richiesto che l’identità dei responsabili di questi crimini internazionali diventi di dominio pubblico. L’elenco è già stato trasmesso all’Alto Commissario per i diritti umani, Michelle Bachelet. Tuttavia, l’elenco resta ancora confidenziale ed è probabile che lo resti ancora a lungo.

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