Speranza vuole solo chiusure, ma con i vaccini non c’è variante che le giustifichi

Zuppa di Porro: rassegna stampa del 17 gennaio 2020

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Nelle ultime settimane in Europa stanno tornando ad aumentare i contagi. Prima l’Inghilterra, che una volta avviato le riaperture ha visto aumentare i casi positivi (toccando quota 35 mila, ma con addirittura il numero record di 1,1 milioni di tamponi), poi Spagna e Olanda. E, secondo voi, se torna la preoccupazione in alcuni Paesi, il nostro ministro Speranza che fa, se non tornare ad alimentare paure? Il Ministero della salute ha diffuso una circolare in cui si sostiene, da una parte giustamente, che bisogna continuare a tracciare i casi positivi (cosa che, se si tocca un numero alto di contagi, abbiamo visto è difficile da fare) e sequenziare il virus. Su questo siamo pienamente d’accordo. Ma, attenzione, il nostro ministro non si smentisce: fa intravedere l’ipotesi di imporre nuove chiusure ad agosto sulla linea di Spagna e Olanda.

È curioso però leggere cosa abbiano chiuso rispettivamente Spagna e Olanda: il primo ministro Sanchez ha imposto la chiusura di discoteche e locali notturni nel fine settimana, con obbligo di pass vaccinale per gli eventi con più di 500 persone. Mentre il premier Rutte è stato più duro coi ristoranti, costringendoli a chiudere a mezzanotte, e ha chiuso le discoteche.

Il punto è che in Italia i proprietari delle discoteche non possono lavorare ormai da quasi due anni. E il Ministero ora ipotizza una nuova ondata di chiusure. Ma se le discoteche, luogo dove il distanziamento è impossibile da mantenere anche le mascherine, sono già chiuse, e Speranza non ha mai pensato davvero di riaprirle, cos’altro si pensa di chiudere? Ancora una stretta sui bar e i ristoranti? Di nuovo il coprifuoco? Con le vaccinazioni che stanno proseguendo ad un buon ritmo, con quale credibilità il governo può pensare di chiudere nuovamente in casa gli italiani?

C’è da augurarsi che il ministro Speranza non arrivi ad imporre un nuovo coprifuoco o nuove chiusure che nuocerebbero alla salute mentale e alla condizione economica milioni di italiani. E, nel caso, speriamo che il premier Draghi e i partiti di maggioranza abbiano il coraggio di ricondurre alla ragione il ministro.

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