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Caos zona rossa: chi paga i danni ai lombardi? - Seconda parte

Quello che pare sempre più emergere, è che la faccenda delle valutazioni farlocche che alzano ad arte l’RT va avanti almeno da ottobre su tutto il territorio nazionale, isole comprese. D’altra parte, sussistono forti dubbi sulla veracità dei riscontri forniti dalle singole regioni, insomma accà nisciuna è fesso (o quasi) e va a finire che il solito Paese di furbi fa una nazione di coglioni. Resta che nella Lombardia faber non si faber più niente da mesi semplicemente perché i conti non tornano, non si sa come presentarli, non si sa come leggerli. Non si sa niente. Già, ma adesso chi ristora o meglio chi paga? Sicuramente nessuno ossia pagheranno le vittime, a volte in modo irreparabile.

Forse, al di là di ogni altro sospetto o considerazione, non sarebbe male se i governatori non del Politburo la smettessero di mostrarsi così zelanti, più terrorizzati del necessario, più spalmati sulla comunicazione terroristico-sanitaria. Perché poi hai voglia a protestare, a mendicare un arancio aragosta al posto di un rosso pompeiano (a questo segno siamo dunque giunti). Che non significa irresponsabilità, tutt’altro: la responsabilità ha tante facce, tante esigenze e a volte un pizzico di sano cinismo. Perché poi, non è così difficile morire e ci sono tanti modi, tante pandemie, non necessariamente di Covid.

Max Del Papa, 23 gennaio 2021

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