Caro Porro, che tristezza: si sono inventati il diritto all’aperitivo

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studenti in tenda aperitivo

Caro Porro, che tristezza questi ragazzi viziati.

Ho circa 10 anni di differenza da loro, ma è come se mi accomunasse un abisso rispetto a questi capricciosi figli della società “comoda”.

Ho studiato in Cattolica a Milano, facendo il pendolare da Varese, un’ora di tratta in treno che non ho mai percepito come una fatica, anzi, ne approfittavo per leggere, studiare, chiacchierare, pensare guardando il paesaggio fuori dal finestrino correre via veloce, col sole, con la pioggia, con la neve. Certo, bisognava correre per non rischiare di perderlo, per arrivare in orario a lezione, magari anche per sedersi per primo ed evitare di rimanere in piedi per una buona mezz’ora al ritorno. Però se questi sono i sacrifici, stiamo insultando chi veramente ha fatto e fa i sacrifici, compresi i genitori di questi ragazzi, che anzichè spronarli alla vita comoda forse dovrebbero spiegarli meglio come si sta al mondo.

Il caro affitti a Milano è un problema serio (a proposito, il sindaco Sala oltre a far costruire alloggi di lusso a fondi stranieri quando metterà mano agli alloggi popolari ed agli studentati?), ma combatterlo motivandolo con il diritto all’aperitivo mi fa solo incazzare.

Leslie Giovanni Mulas

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