Caro Porro, i sindaci di sinistra la smettano: meno arcobaleno, più catrame

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asfalto

Caro Porro,

si ha l’impressione che tante giunte comunali guidate da partiti di sinistra – considerati i giusti della storia – rincorrano con super solerzia i temi mainstream strappa like e meno le buche e le erbacce. Ultimo caso: una sponda del ponte sulla metropolitana di Cernusco sul Naviglio, dove lavoro, bellamente pitturato dall’amministrazione comunale con i colori dell’arcobaleno in appoggio all’inclusione, al dialogo, ai diritti di tutti. Sui social poi, ho notato l’entusiastica gara di assessori e simpatizzanti a farsi selfie per questa cruciale realizzazione.

Credo che etero e omo, esclusi e inclusi, tutti saremmo più contenti se la stessa sempre puntuale attenzione che molti municipi gestiti dai giustiebbasta offrono ai nuovi diritti, fosse rivolta a pulizia, manutenzione aree verdi e decoro urbano. Per esempio, come sottolineano numerosi post nel gruppo Facebook dei residenti nel comune citato: fai l’arcobaleno sul ponte? Continua più avanti e taglia le indecorose erbacce nella via limitrofa; sostituisci le migliaia di alberi morti; svuota i cestini strabordanti soprattutto nei fine settimana quando famiglie e bambini giocano nei parchi…

Che poi i benedetti del sol levante non imparano mai dai propri errori. La maggioranza dei cittadini, infatti, a livello locale vorrebbe vedere più selfie con buche riparate, marciapiedi puliti e servizi ristabiliti anziché per i diritti LGBTQ+. Certamente, le due questioni non sono alternative. Ci si riferisce semplicemente all’impegno o al coinvolgimento degli amministratori come percepito dai cittadini (anche per eccesso di comunicazione via social) rispetto ai due temi: diritti e questioni pratiche.

Che poi cavalcare il politically correct e il mainstrem è pericoloso oltre che inefficace per chi dovrebbe gestire un comune come si osserva dal recente confronto tra apisti e canisti, ovvero tra coloro che impongono il non taglio dell’erba nelle città per favorire impollinazione e biodiversità e coloro che vogliono difendere i propri cani dal pericolo foresacchi. È guerra tra i difensori delle diverse specie animali. A perderci, nei due casi, è quasi sempre il decoro urbano e il buon senso. Prima o poi qualcuno ne pagherà il conto alle elezioni. Spero.

Lettera firmata

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