Caro Porro, la furia a Napoli insegna: difeso il carnefice e non la vittima

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Caro Porro, lei non è un Polito, ne ho sempre avuto coscienza, pertanto credo che ha le “palle” per narrare la verità su quanto è accaduto veramente a Napoli.

Una magistratura, e segnatamente il Tar, che ha esautorato lo Stato, annullando il divieto fissato dall’organo periferico dell’Amministrazione statale, l’autorità provinciale di pubblica sicurezza: il Prefetto. L’altra autorità di pubblica sicurezza, il Questore, costretto a destreggiarsi in un contesto politico che ritiene un atto di violenza filmare persone sorprese a rubare sulla metropolitana. In tale contesto egli può, e deve, solo limitarsi a guardare silente lo svolgimento di un corteo non autorizzato, e trattasi di eufemismo, di centinaia di delinquenti, e far prendere sediate ai poliziotti senza reagire.

Chi ha voglia di vedere, e di intendere, la verità senza filtri sa bene che quanto accaduto a Napoli non è un particolare evento delinquenziale, ma il naturale risultato di una cultura politica che tende a tutelare il carnefice e perseguitare la vittima.

Un Paese in cui chi blocca il ladro che sta rubando in casa proprio è perseguito per sequestro di persona, e trattasi di banale esempio, è un Paese in cui regna l’anarchia, e negli ultimi tempi è di palese evidenza. In un Paese che ha ossessionato i cittadini con l’obbligo della valutazione del rischio non si ci è mai soffermati sulle risultanze della valutazione del rischio fatta da chi delinque: rischio praticamente nullo.

Il nostro è un Paese in cui la classe politica che ritiene di essere depositaria del verbo ignora totalmente la filosofia delle tre P: Prevedere, Prevenire, Provvedere; occorre Prevedere e Prevenire, perché quando si Provvedere è sempre tardi.

L’altra sera, a Napoli, si è potuto solo Provvedere, perché quando si è tentano di Prevedere e Prevenire lo Stato e le Autorità di pubblica sicurezza sono stati bloccati. Chi si accingeva a delinquere, invece, aveva coscienza che il rischio era praticamente nullo.

A Milano, nei giorni scorsi, alcuni politici si sono indignati perché si stava cercando di Prevedere e Prevenire le attività di borseggio. La circostanza rafforza la consapevolezza di rischio nullo di chi borseggia. Del pari, la stessa classe politica si indigna e muove infamanti accuse a chi cerca di Prevedere e Prevenire le problematiche legate all’immigrazione, rafforzando la consapevolezza di rischio nullo in chi traffica uomini.

Si potrebbe muovere la stessa riflessione alla gestione del Covid, e continuare per altre centinaia, migliaia di circostanze. Quanto accaduto ieri a Napoli, nell’essenza, è quanto viviamo quotidianamente da decenni, l’unica differenza, che lo ha reso un caso, è il rilevante numero di persone contemporaneamente coinvolte.

Tanto in alcun modo sminuisce gli avvenimenti ma, al contrario, ci dovrebbe far ben intendere la gravità dei piccoli eventi quotidiani, che risultano fratelli minori ma con lo stesso Dna.

Pasquale Romano

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