Salute

Chi ha ancora paura del Covid si metta in auto-lockdown

lockdown persona © SHOTPRIME e Jasmine Nongrum tramite Canva.com

Solo la libertà può tutelare la salute! Ho scelto questa esclamazione per aprire una disamina sul tema della politica delle “emergenze” con particolare riferimento alle restrizioni tramite lo strumento del lockdown. La pandemia da Covid-19 ha messo in evidenza dal mio umile punto di vista tutte le lacune della nostra società ed ha generato un modello di pensiero che inaugura la nascita della tutela della salute pubblica come diritto unico e quasi tiranno che necessariamente, secondo questa costruzione ideologica, deve soggiogare la libertà individuale.

Secondo questa prospettiva, la libertà diviene un pericolo per la salute. Peccato però che solo la libertà sia in grado di favorire la sanità che secondo definizione dell’Oms “è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non consiste solo in un assenza di malattia o d’infermità.” Risulta incontrovertibile che l’interesse collettivo non può spingersi oltre certi limiti nell’interferire con il diritto del singolo alla salute e con altri diritti fondamentali, quali ad esempio il diritto alla libertà tutelato dall’art.13 cost. di cui il singolo è titolare.

Libertà e buona salute

È molto facile comprendere come questi due diritti siano connessi ed indivisibili. Possedere una buona salute significa come detto in precedenza vivere in armonia con vari livelli dell’esistenza che spaziano da quello economico, sociale, psicologico e spirituale, tutti elementi che necessitano della libertà individuale per trovare piena applicazione. Per comprendere bene la questione è sufficiente porsi delle banali domande.

È possibile vivere in buona salute senza lavoro e senza soldi? È sostenibile una vita con il distanziamento sociale senza la possibilità di esprimere gesti d’affetto fondamentali? È piacevole perdurare reclusi nella propria abitazione tramite il lockdown? È auspicabile una società senza libertà e diritti?

No. Questa è la risposta possibile a tali domande. Tuttavia, la bellezza della libertà si combina sempre con quella del libero pensiero. Qualcuno potrebbe rispondere sì, dunque, nel rispetto delle scelte altrui è giusto pensare a soluzioni alternative.

Autolockdown al posto del lockdown

Sulla base di queste riflessioni possiamo finalmente evitare un tragico scontro ideologico tra promotori del massimo rigore e liberi pensatori da sempre custodi e difensori della libertà. In pratica, i sostenitori delle restrizioni durissime come strumenti necessari di prevenzione al contagio possono usufruire, grazie alla libertà di scelta della possibilità di rinchiudersi in casa, indossare guanti e mascherine ed applicare il distanziamento sociale dalle altre persone oramai considerate un pericolo.

Per approfondire:

Credo sia giusto tutelare la libertà di pensiero dei chiusuristi senza opporsi. Mentre, per tutti coloro desiderosi di esporsi a tutti i rischi che la vita stessa genera, convinti di sviluppare una salute migliore possono uscire liberamente. Si tratta ovviamente di una provocazione ironica, ma ai sostenitori accaniti delle restrizioni della libertà domando: “Immaginate di essere rinchiusi in una prigione senza poter mai uscire, magari senza poter parlare con nessuno; quanto pensate di mantenervi sani in una situazione del genere?”

Dio garante della libertà

In conclusione, è fondamentale affermare che nulla potrà evitare l’esperienza della morte come parte ineluttabile della vita. La libertà concede la possibilità di prepararsi adeguatamente al giorno della fine. Una piccola considerazione teologica sulla questione. La morte non è la fine di tutto secondo il pensiero spirituale. Ma si tratta dell’ingresso in una nuova vita che sarà determinata per qualità proprio dalle libere scelte. Dio come atto più grande d’amore ha donato a noi tutti la libertà. Inoltre, l’Onnipotente non ha mai pensato di reprimere la nostra libertà di scelta per tutelare il nostro ritorno in Paradiso forzatamente per il nostro bene. Piuttosto, ha preferito nel giorno del Giudizio Universale l’eventualità di una condanna all’Inferno per le cattive azioni dell’umanità pur di non violare quella dimensione fondamentale dell’uomo e la donna che noi tutti conosciamo con il nome di libertà.

Carlo Toto, 24 settembre 2023

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