Ci vuole Bertolaso come ministro della Salute

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“E se gli sparo in fronte o nel cuore, soltanto il tempo avrà per morire; ma il tempo a me resterà per vedere: vedere gli occhi di un uomo che muore. E mentre gli usi questa premura, quello si volta, ti vede, ha paura; ed imbracciata l’artiglieria non ti ricambia la cortesia”. I pensieri di Piero sovvengono spontanei mentre leggi le due grottesche notizie. Quella di tale Domenico Arcuri – Commissario straordinario governativo per contrastare la malattia dell’anno – che avrebbe detto di essere stato “straordinario” anche di fatto, oltre che di titolo, in ordine all’incarico affidatogli. La seconda, ancora più grottesca, se possibile, di Pierlù Bersani, quello che “ci fosse stata il centro-destra a governare, non sarebbero bastati i cimiteri”.

Un po’ ve lo meritate, amici di centrodestra. Avete preferito fare i pierini, cioè come il Piero dell’omonima guerra. Avete scelto il tono basso, non sottolineare le responsabilità, gravissime, dei vostri avversari politici. Per spirito di servizio avete preferito minimizzare. Avete voluto essere cortesi, ma la cortesia non è stata ricambiata. Anzi. Come succede a ogni buona azione, anche la vostra non è rimasta impunita.

Va detto, però: la responsabilità morale dei nostri 34 mila morti è tutta e solo di Giuseppe Conte. Dovrei dire di Roberto Speranza, innanzitutto. Ma l’uomo è troppo insignificante per meritare tanto. L’ultima volta che ricordo di averlo visto è quando, appena 4 mesi fa, da Fabio Fazio dichiarava che in Italia non avevamo alcun problema di virus e che la decisione cinese del lockdown era da addebitare alle multinazionali. Dopo di che…desaparecido. Ma con lo stipendio.

Siccome il pesce puzza dalla testa, la prima colpa non è di Speranza, ma di chi ce l’ha messo. Il pover’uomo non è nelle condizioni neanche di solo interpretare i contraddittori pareri dei tecnici: non può capirne neanche il vocabolario. Una qualunque Giulia Grillo avrebbe saputo discernere. Il cervello di due incapaci – Speranza e Conte, Conte e Speranza – invece, s’è subito messo in modalità wishful thinking: da noi nulla succederà, perché questo è il nostro desiderio. E la chiusura l’hanno ordinata con tre settimane di ritardo. Quanto è bastato per 1) renderla totalmente inefficace, come quella delle stalle chiuse dopo la fuga dei buoi e 2) farci piangere 34 mila morti. Come di wishful thinking hanno peccato gli altri leader occidentali (non la Angela Merkel, che ha studiato fisica, e ha saputo discernere).

E quel Pierluigi Bersani, dalla faccia troppo di bronzo per arrossire, rivolta la frittata. E voi credete che è finita? Per il momento s’è limitato a dire che “se” al governo ci fosse stata l’opposizione, i cimiteri sarebbero saturi. Ma vedrete che troverà la frase giusta per rilanciare che i 34 mila morti ci sono stati per colpa del trio Berlusconi-Meloni-Salvini. Aspettate e vedrete.

Tacciamo delle mascherine introvabili, di #ioabbracciouncinese, di tamponi sospesi al 26 febbraio, di certificazioni ridicole se non ci fosse stato da piangere, di affetti stabili. Stendiamo il pietoso velo su tutto, ma il tardivo lockdown di Conte non ha salvato una vita. Dobbiamo esserne consapevoli e dirglielo in faccia, sennò questi incapaci ricominciano il prossimo autunno, quando ci sarà il caos per sapere se una febbre è influenza o Covid. Rischiamo che gli incapaci continueranno a colpirne 100 per educarne 1.

Dovremmo anche chiedere il giorno di lutto nazionale e pretendere un ministro della sanità che capisca cosa i suoi consulenti dicono. Un nome tra tanti possibili: Guido Bertolaso. Ma cacciate ‘sto Speranza: nomen omen, ma chi di quella vive, della stessa muore.

Franco Battaglia, 7 giugno 2020

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