La Ripartenza

La Ripartenza

“Cina e Usa forti, Ue debole. Energia? Dobbiamo temere i nostri errori”

L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ai microfoni di Nicolaporro.it durante La Ripartenza di Milano

“Tecnologia, innovazione e diversificazione”. Il futuro del settore energetico non può prescindere da questi fattori. E il discorso riguarda innanzitutto il presente, perché “se pensiamo di lavorare solo per il futuro, si creano disoccupazione e povertà”. Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, delinea con chiarezza le strategie necessarie ad affrontare le sfide energetiche del domani, ma a partire dalle immediate necessità. Del resto, la stessa Eni ha recentemente avviato un piano strategico al 2027 che punta molto sulla transizione energetica, sulla decarbonizzazione dei propri asset e sulle sue opportunità di progresso che ne conseguono.

“Il futuro dell’energia dipende dalla domanda, perché dobbiamo pensare al presente e anche al futuro, e poi da un’offerta che deve essere diversificata, che deve coprire la domanda ma anche pensare a una trasformazione necessaria, quella appunto di un’energia che abbia minori emissioni possibili”, ha spiegato Descalzi ai microfoni di Nicolaporro.it, a margine della propria partecipazione a un panel della Ripartenza 2025 di Milano dedicato proprio ai temi dell’energia.

Non hai seguito La Ripartenza? Clicca qui e guarda gli interventi on demand

Investire e innovare è quindi un percorso obbligato per chi opera in questo settore, nel quale non mancano ostacoli dovuti alla burocrazia. Soprattutto in Europa, infatti, i tempi del mondo energetico risultano lunghi a motivo dei tempi autorizzativi, che non risparmiano nemmeno le nuove tecnologie come l’idrogeno verde, i biocarburanti, e l’e-fuel. Intanto i colossi come la Cina e gli Usa avanzano. “Più che avere paura degli altri, bisogna avere paura dei propri errori o delle proprie scelte non fatte”, ha osservato al riguardo l’amministratore delegato di Eni.

La Cina è forte, gli Stati Uniti sono forti e l’Europa è debole. Ma è chiaro – ha continuato Descalzi – che non possiamo vivere di timori, non possiamo pensare sempre di aver paura della Cina, dell’America o di chiunque. Dovremmo invece essere molto più focalizzati su noi stessi, essere capaci di aprire nuove strade che non sono state battute da altri per non essere i secondi, i terzi o i quarti”. Questo percorso, tuttavia, deve fare i conti con il fatto che l’Europa “non è un Paese come la Cina, gli Stati Uniti o la Russia, dove c’è una catena di comando univoca”.

Così, nel Vecchio Continente chi opera per l’innovazione e la sicurezza energetica si trova a faticare il doppio. “In queste condizioni – ha concluso lo stesso Descalzi – ci sono delle riduzioni di efficienza che non ci fanno certo stare bene rispetto ai competitor”.

Marco Leardi, 3 febbraio 2025

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis).