Con la scusa del fascismo vogliono distruggere il Natale

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xmas fascismo

“La stupidità divora” cantava Renato Zero ma qui dopo l’abbuffata siamo alla frutta, anzi all’ammazzacaffè: e torna su come un’impepata di cazzate. Accade che in quel di Gavardo, preclarissimo centro in quel del Bresciano, abbiano evidentemente molto tempo libero e peraltro cercano di guastarselo: così sono montati su tutte le furie avendo l’amministrazione comunale fornito il borgo selvaggio di luminarie di Natale. Paesello ad alta densità maghrebina, musulmana? Niente di tutto questo: forse l’alta densità è di quelli dell’Anpi, o forse semplicemente c’è passato Berizzi, quello di Repubblica, quello che la Schlein vorrebbe candidare, quello che sui social gode meritata fama di visionario e di fanatico perché vedrebbe fascisti dappertutto. Le luminarie difatti brillavano di una luce, Happy Xmas, che a qualche talebano è suonato oltraggioso, insopportabilmente nostalgico: “Aaah, l’apologia di fassscismo!”. Gavardo, porca città!

Qualche talebano suonato. E oltraggioso per il buon senso: non sa, ignora, è incosciente del fatto che Xmas, o X-mas, è un pidgin english, maledetto, per augurare buone feste, sta per Christmas, e risparmiamoci qua l’etimologia, i riferimenti a Cristo, l’english commerce, il greco antico eccetera: Xmas vuol dire Buon Natale, non viva la Decima, punto e basta. Siccome la stupidità divora peggio del piranha, il sindaco si è sentito in dovere di precisare tutto quanto su Facebook, naturalmente riscuotendo zero effetti: se uno è convinto di una baggianata, non è spiegandogli come stanno le cose che lo dissuadi, casomai lo radichi nella coglionaggine. E allora infuriano le polemiche, e allora si dibatte sul niente e ci si dibatte nella scemenza, siamo un popolo, diviso in ottomila borghi, che non ha un cazzo da fare.

A dirla tutta, comunque, al sindaco, che si chiama Davide Comaglio, un po’ gli sta bene: così impara a fare l’omologato a tutti i costi, sempre ‘ste formule da influencer, non bastava scrivere “Buon Natale”, all’italiana? Bisognava per forza mettere Gavardo al centro degli equilibri geostrategici? O c’era bisogno di risparmiare in luminarie? Possibile che non riusciamo mai a scontare l’antica maledizione tutta made in Italy, antiamericani da corteo, americanizzati fino al midollo, H-24, fully operational (pienamente operativo)? E basta, e su! For God’s sake.

Adesso, siccome la stupidità divora ma ad essa non c’è mai fine, resta da preoccuparsi per Santa, aka Santa Klaus, cioè Babbo Natale: non è che la brava gente di Gavardo ci vede anche lì qualche allusione? Che pare improbabile, ma la stupidità non conosce impossibile e basta che salti su uno e poi parte la mandria muggente. Babbo Natale in Amerika si kiama Santa Klaus perché è la versione globalizzata di San Nicola e la storia l’avevamo già raccontata, comunque in breve si tratta di questo: Nicola era un ricco che si intenerì per la sorte di tre sorelle destinate al marciapiede e fece trovar loro tre sacchi pieni d’oro sul balcone: così l’onore fu salvo, la dote pure e Nicola fu fatto santo e, siccome è quello che “porta i doni”, si è commercializzato in Santa Klaus, aka Babbo Natale. Basta che a nessuno, magari nell’altera pars (la stupidità è ecumenica, trasversale, inciuciona) passi per la mente di vederci un’allusione a Nikolae Lenin.

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Quindi, ricapitolando, il Natale 2023 passa agli annali per: gli alberi di Natale senza Natale, le orrende installazioni Gucci, Sephora o Dior, cattedrali di cattivo gusto per la riccanza; la totale scomparsa dei simboli cristiani (trovare una cometa o i personaggi del presepe è fatica vana); il presepe secolarizzato, con la Madonna Paola Concia, Giuseppe Alex Zan, il Bambinello con lo smalto sulle unghie, e come re magi Papa Gino, Zaki e Soumahoro; a Napoli fanno ‘o presepone con dentro di tutto, da Annalisa (“ho vito lei che bacia lui che bacia lui che bacia un bue”) ad Hamas; guai a chi augura Buon Natale (o happy X-mas che sia), che alla Ue non va giù; a scuola nessuno tocchi il Bambino, da Buon Natale a non Natale, laiko, inclusivo, gender, irenico, ecumenico e un po’ stronzo; forse qualche ayatollah imporrà i saluti alla Fantozzi, “Servili auguri di Woke Feste e di uno spettabile Anno Nuovo”. Nelle chiese cattoliche tocca interrompere la funzione perché o gli islamici irrompono e non lo tollerano, e il sacerdote si scusa, oppure è la volta dei casinisti climatici col prete che regolarmente dice: “Siamo dalla stessa parte”, cioè da quella di apprendisti terroristi: amen, va beh che dopo l’alto clero che finanzia Casarini tutto quel che puoi pensare è vero. E però com’è triste Natale, such a depression scrivere di queste cose qui, sapendo che anche questo Natale fra poco passerà, catturato in ostaggio dai cretini d’ogni età.

Max Del Papa, 12 dicembre 2023

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