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Con la scusa del virus distruggono la democrazia - Seconda parte

Solo in quest’ultimo anno, sono state 2.267 le modifiche apportate ai decreti-legge Covid con l’approvazione delle leggi di conversione. In questo modo i requisiti di “necessità e urgenza” che giustificano un decreto-legge, finiscono per essere vanificati e stravolti dall’intervento parlamentare se non coerente con i principi che hanno suggerito il provvedimento.

Non è poca cosa. La “governance” di un Paese non è meno importante di quella di un provvedimento pur eccezionale (come il Pnrr), né di quella necessaria al buon funzionamento di una società privata. Quando saltano le prassi, si impongono nuovi interventi regolatori, pena l’affermazione del più scaltro e brutale gestore del potere pro tempore. Per questo c’è da augurarsi che alla fine del settennato di Sergio Mattarella, e in prossimità della fine della Legislatura, possa venire riproposta la questione della “governance” del Paese al Quirinale, a Montecitorio e a Palazzo Madama. Se serve con un condiviso “time-out”.

Antonio Mastrapasqua, 12 maggio 2021

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