Esteri

Contrordine compagni, il politically correct non esiste - Seconda parte

In America ha preso piede la Critical Race Theory, l’attacco a tutto ciò che è considerato “bianco”

Neri “buoni”, bianchi “cattivi”

Ecco perché si arriva all’assurdo che l’afroamericano milionario (vedi l’ex giocatore di football e ora attivista Colin Kaepernick) è un oppresso. Invece il senza casa disoccupato è un privilegiato perché è maschio e bianco, proprio come sottintende il post della Murgia. Alla base della piramide ci sono, a vari livelli di vittimismo, afroamericani, donne, Lgbt e minoranze in generale. Questi sono i “buoni”. Praticamente tutti, tranne una categoria. Gli oppressori per antonomasia in cima alla piramide: i maschi bianchi, i cattivi. Gli “Stupid White man” come già scriveva il regista Michael Moore. Guarda caso, minoranze, Lgbt e donne sono le categorie sociali che in America tendono a votare democratico (e, nel resto dell’occidente, la sinistra). I maschi bianchi invece tendono a votare repubblicano.

CRT, spauracchio dei democratici

La CRT è quindi politicamente molto conveniente per la sinistra. Mette sul banco dell’accusa gli elettori del partito avversario, mentre assolve i propri, glorificandoli come vittime e aumentando il loro risentimento sociale e quindi il loro attivismo. Ci sono tanti maschi bianchi che in America sostengono la sinistra, certo. Non a caso si tratta, tendenzialmente, dei college educated: un modo edulcorato per dire i più ricchi. Per costoro la CRT è un prezzo da pagare volentieri per vincere le elezioni. Sono le nuove élite. Sono tecnologicamente inseriti, conoscono i social. La loro agiatezza e cosmopolitismo li illude di poter uscire indenni dal crollo del senso di identità nazionale. Soprattutto, per mantenere il potere, hanno bisogno dei voti delle minoranze contro quello che considerano il vero nemico… la working class, che infatti in tutti i paesi occidentali si è ora spostata a destra.

E, tornando alla Virginia, questo spiega il nuovo voltafaccia narrativo. Quando le assurdità della CRT fanno invece perdere voti e potere, ecco che diventa improvvisamente “marginale”. Un pretesto… Esattamente quando prima si proclama Defund the Police!. Poi di fronte alla ampiamente prevedibile impennata di morti e criminalità (che fanno perdere consenso e voti) si corre ai ripari dicendo: “Ma no, si trattava chiaramente di una provocazione. Non volevamo veramente abrogare la polizia”. Gli stessi giornalisti che pochi mesi prima scrivevano: “Sì vogliamo dire proprio quello”. Non vi fate ingannare.

Stefano Varanelli, 12 novembre 2021

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