Covid, Briatore: “Ecco perché non ci dicono che siamo in lockdown”

L’intervento dell’imprenditore che denuncia la burocrazia anti-Covid in Italia

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In fondo serve solo il coraggio di dirlo: l’Italia è in lockdown. Una forma diversa da quello di due anni fa, diversa anche da quello delle zone rosse della seconda ondata. Ma comunque un lockdown: burocratico, nascosto, celato dietro il “green pass”, il “super green pass” e le folli regole che tengono positivi e “contatti stretti” in isolamento per settimane. Flavio Briatore lo ha spiegato senza mezzi termini, ieri, durante l’intervento a Controcorrente: “Hanno fatto un lockdown però non lo chiamano così perché non hanno soldi per pagare i ristori…”.

Ne ha per tutti, l’imprenditore. Mentre in Inghilterra trattano il virus come una forma influenzale e aboliscono il green pass, in Italia non si fa altro che parlare di Covid o dell’elezione del Quirinale. Ed è forse proprio questo il problema, ragiona Briatore. Se al suo arrivo a Palazzo Chigi Draghi era “un puledro che scalpitava”, ora che “vuole andare al Colle ha dovuto fare compromessi”. Così “sono tornati Speranza con le sue stranezze e il vecchio sistema di prima”. Insomma: ormai Draghi “è diventato un cucciariello come gli altri che cerca di salire al Quirinale a discapito del Paese e degli operatori” economici. “A noi chi va al Colle non ci interessa – dice Briatore – perché questo blocca il Paese”.

da Controcorrente del 16 gennaio 2022

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