Covid, la balla dei populisti incapaci

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L’equazione è facile facile e di sicura presa: solo i governi di sinistra, o comunque non populisti, essendo guidati da persone serie e competenti, possono gestire bene l’emergenza sanitaria; mentre i “populisti”, notoriamente gretti e irresponsabili, con le loro politiche mettono a repentaglio la salute pubblica e causano morti che si sarebbero potute evitare. Ergo, traendone conseguenze anche per l’Italia, questa volta secondo le coordinate del ragionamento ipotetico (la famosa e poco seria, essa sì, “storia con i se”): se in Italia avesse governato ancora Salvini e non il Pd e un Conte piddizzatosi avremmo contato a migliaia le bare. Che è quanto disse qualche tempo fa, con un cattivo gusto pari alla sfrontatezza, Nicola Zingaretti, il segretario dei dem sempre pronto a trovare consensi a buon mercato. Ma che è anche quando sotto sotto l’Intellettuale Collettivo pensa e si impegna di contribuire a far pensare all’opinione pubblica.

Le parole di Johnson

Purtroppo nelle reti di questo sofisma o cattivo sillogismo è caduto pure Boris Johnson, che ieri ha affermato che l’Italia ha gestito il virus meglio del Regno Unito perché il nostro governo ha potuto usare con più leggerezza le politiche di lockdwon non avendo gli italiani il gusto e la storia di libertà che hanno gli isolani d’oltremanica. In verità, mai come in questo caso, ci troviamo di fronte a una fake news, a una verità che non è tale ma è semplicemente una lettura orientata della realtà o meglio una “costruzione della realtà” a fini politici.

Virus senza colore politico

La geografia della diffusione del virus mostra con tutta evidenza che la linea della sua diffusione e virulenza non coincide affatto con quella del colore politico di chi sta al governo e delle politiche che ha adottato. E gli stessi “competenti”, come sappiamo spesso autoproclamatisi e presunti tali, hanno dovuto fare i conti con un virus sconosciuto che più che le leggi della politica segue quelle della biologia. I Paesi dell’Europa continentale ove oggi il virus è più esplosivo, la Francia e la Spagna, sono governati, rispettivamente, da un tecnocrate che si pone come, ed è considerato, il “re dei competenti”, e da un governo marcatamente di sinistra che ai “populisti” non fa toccare palle. Mentre le politiche “aperturiste”, cioè antilockdown, che si imputano, in sostanza, a Boris Johnson e a Donald Trump, hanno trovato la loro espressione paradigmatica nella socialdemocratica Svezia. Quanto poi agli Stati Uniti, i numeri reali considerati in percentuale sulla popolazione, sono molti vicini a quelli di un Paese considerato virtuoso perché “depopulistizzato”, cioè il nostro, l’Italia. Lì il Covid ha avuto una sua diffusione quasi esclusivamente lungo le due fasce costiere, e precisamente in California e nella città di New York. Entrambe, come è noto, saldamente in mano ai democratici.

Morale: la realtà è sempre recalcitrante a conformarsi ai dettami dell’ideologia, ma per i sinistri la colpa non è dell’ideologia ma della realtà. Che, pertanto, può essere tranquillamente cambiata o falsificata.

Corrado Ocone, 25 settembre 2020

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