Covid, morì a 28 anni nel 1999. La multano: “Rifiuta il vaccino”

L’Agenzia delle entrate recapita la multa di 100 euro a una no vax… morta 23 anni fa

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Chi ancora pensa che il Covid-19 sia una malattia più grave della peste nera, si sbaglia di grosso. In alcuni casi il virus che lo causa è addirittura in grado di resuscitare i morti. Ovviamente, nel Paese delle scartoffie, dei bolli e della ceralacca, questo “miracolo” non poteva che accadere attraverso le vie infinite della nostra fantastica burocrazia. Il fattaccio è accaduto a Napoli, in cui  una poveretta di 28 anni, deceduta in un incidente stradale nel lontano 1999 (oggi ne avrebbe 51), è stata multata con 100 euro per non essersi fatta inoculare la terza dose di vaccino malgrado, per oggettive ragioni, la stessa non avesse eseguito nemmeno le due precedenti dosi.

Il cognato di Domenica Di Stefano, questo il nome della renitente al vaccino secondo i dati che gli uomini dell’onnipotente ministro Speranza hanno trasmesso all’Agenzia delle Entrate, si è detto sbalordito per l’accaduto. Intervistato dal “Corriere”, egli ha dichiarato che la sua famiglia, ancora sotto choc per la vicenda, sta cercando “di capire come rispondere a questa assurda richiesta.”

A ricevere la minacciosa intimazione per raccomandata è stata la signora Carmela, l’ottantottenne madre della scomparsa, la quale ha così raccontato l’episodio: “Quattro giorni fa il portiere mi ha consegnato la lettera. Ho rigirato la busta tra le mani e, vista l’intestazione ministeriale, ho pensato a una comunicazione che riguardava la mia vaccinazione. Ma io avevo già fatto le tre dosi, per cui ho chiesto a Roberta, una delle mie tre figlie di capire di cosa si trattasse». Ed è proprio lei che sgrana gli occhi quando legge il destinatario del provvedimento: «Mimma non c’è più da ben 23 anni, com’è possibile che l’anagrafe del ministero non lo sappia?». Già, come è possibile che nell’Italia in cui governano i migliori, eredi di un celebre “Migliore” grande amico di Stalin, si continuino ad oltraggiare i morti, il cui culto accompagna la specie umana fin dai primi albori?

Non bastava, infatti, l’orrendo e terrorizzante spettacolo delle bare di Bergamo, ora siamo arrivati a perseguitare persino chi dovrebbe riposare in pace da decenni. Non vorrei che in questo delirio sanitario, alla cui base c’è sempre un tornaconto politico e/o professionale, si arrivasse a sottoporre a tampone pure i morti del secolo scorso, onde evitare che il loro eventuale fantasma possa trasmetterci il tremendo virus. Battute macabre a parte, la nostra speranza è che l’omonimo super ministro della vita eterna si attivi per risparmiare ai familiari della povera Domenica il doloroso iter di contestare la lunare richiesta avanzata, per suo conto, dall’inflessibile Agenzia delle Entrate. Staremo a vedere.

Claudio Romiti, 10 aprile 2022

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