Cruciani e il cognome censurato: “Lasciatemi libero di dire ‘finocchio'”

L’editoriale del conduttore della Zanzara: dal caso del consigliere di Bari a Acerbi-Juan Jesus

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Zanzara 20 marzo 2024

Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato così la vicenda del consigliere comunale di Bari, il caso Acerbi-Juan Jesus e le dichiarazioni di Riccardo Scamarcio.

“Allora ragazzi – ha esordito il conduttore – iniziamo subito con una cosa che oggi mi ha fatto veramente girare i coglioni, anche se è una cosa divertente. Avete rotto le palle con questa roba del politicamente corretto. Finocchio. Un consigliere comunale di Bari che si chiama Finocchio è stato costretto dall’algoritmo di Facebook a non mettere per esteso il proprio cognome. Gli hanno fatto scrivere ‘Finoc’. Ma ti rendi conto o no? Io voglio essere padrone di dire la parola “finocchio”, chiaro? Lo posso dire, non è insultante. Io voglio dire tranquillamente «sei un bel Finocchio» oppure «sei un bel frocione». Qual è il problema?”

Il conduttore di Radio24 commenta poi il caso Acerbi-Juan Jesus: “Ieri ho detto che la parola ‘negro’ indirizzata verso Juan Jesus da parte del difensore dell’Inter Acerbi non era razzismo. E io sono convinto che non è razzismo. Dopodiché, il signor Juan Jesus, difensore del Napoli di colore, nero, ‘negro’, chiamatelo come volete, ha detto che Acerbi gli avrebbe detto ‘vai via negro, vai via negro, sei solo un negro’. È evidente che se avesse detto così, ma ci vogliono le testimonianze perché l’altro nega, sarebbe un’offesa. Io non parlerei di razzismo. Il razzismo è una roba seria, è discriminazione. È come dire ‘sei solo un terrone’, è una cosa offensiva, ma non è razzismo. Il razzismo è un’altra roba. Il nazismo è il Klu Klux Klan o l’Alabama degli anni ’50.”

Cruciani infine commenta le dichiarazioni dell’attore Riccardo Scamarcio: “Riccardo Scamarcio dice sulla questione ancora dei manganelli della polizia: ‘Pisa come la Diaz, siamo in pericolo. C’è un pensiero unico che ci viene propinato dalla mattina alla sera. Neanche più i giornali e i telegiornali sono liberi’. Scamarcio, ma in che mondo vivi? Tutti sono liberi di dire qualsiasi cosa in Italia, per fortuna. Insiste: ‘La repressione vista a Pisa mi ha ricordato quella del G8 di Genova. Evento che ha distrutto la libera manifestazione di piazze e la partecipazione di ragazzi e famiglie nel contestare le scelte deprecabili dei potenti. Da allora è passata l’idea che si possano reprimere le manifestazioni in modo violento’. Lasciamo perdere.”

Dalla Zanzara del 19 marzo 2024

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