Caos grillino

Divorzio Conte-Di Maio: l’ultimo teatrino dei 5 stelle

Il ministro degli Estero strappa: nasce il suo gruppo “Insieme per il futuro”. Ma è un bluff

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L’ultimo bluff del Movimento Cinque Stelle è andato in scena ieri, in una torrida giornata romana. Una farsa che mette idealmente fine ad una legislatura voltasi all’insegna del partito più trasformista e opportunistico che la politica italiana, e forse non solo italiana, abbia mai conosciuto. Nato per combattere la Casta, non solo il Movimento si è trasformato a sua volta in Casta (questo già lo avevamo visto) ma lo ha fatto con una rapidità e una sfacciataggine a dir poco impressionante: i nobili ideali, le parole di battaglia, gli obiettivi inderogabili, tutto si è dimostrato svendibile e commerciabile, negoziabile, per un qualsiasi puntino o strapuntino di potere.

E il potere per il potere è stato il senso e la ratio anche di quest’ultimo atto. Non crediate che la partita si sia giocata su Putin, l’Ucraina, l’invio di armi, ecc. ecc.. Tutto questo è mera sovrastruttura: fra Conte e di Maio uno doveva soccombere, non c’era spazio per entrambi. E pazienza se il primo si è trovato a giocare la parte del pacifista che strizza l’occhio agli anti Nato e l’altro  quella dell’atlantista tutto d’un pezzo. Entrambi poco credibili nella parte, se è vero che Conte aveva addirittura aumentato le spese per la difesa militare sotto il suo governo e Di Maio, nemmeno tre anni fa, era in gita in macchina con Di Battista verso la Francia per omaggiare i barricaderi gilet gialli.

O meglio, Di Maio è credibile perché ha scoperto presto, con intuito e fiuto napoletani, come funziona il gioco, ovvero il modo sicuro per restare sempre a galla: stare cioè dalla parte dell’establishment, sempre e comunque. Conte è invece l’uomo dei penultimatum,  costretto a rilanciare la palla sempre più lontano nel campo avversario ma poi anche costretto a rapide e umilianti retromarce. Il tutto sul filo di una congenita ambiguità e delle costruzioni ad effetto massmediatico fatte per lui da Casalino. “Insieme per il futuro” avrà sicuramente un futuro: piccolo ma sicuro, sufficiente per portare Di Maio ancora in Parlamento, sistemare qualcuno dei suoi o della sua Pomigliano, giocarsi al meglio la sua posizione “moderata” con la sua capacità manovriera. Si può essere piccoli sì, ma spesso determinanti. Il “soccorso” arrivato a Di Maio da Tabacci, per formare il suo nuovo gruppo, è già tutto un programma e una garanzia.

Corrado Ocone, 22 giugno 2022

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