Cronaca

Addio all'ex presidente

È morto Giorgio Napolitano

L’ex presidente aveva 98 anni. Ex comunista, è stato ministro e il primo ad essere stato eletto due volte al Quirinale

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Giorgio Napolitano

È morto Giorgio Napolitano. L’ex presidente della Repubblica aveva 98 anni e si è spento dopo qualche giorno di ricovero: le notizie delle ultime ore parlavano di un quadro clinico che si era ormai aggravato. Il presidente emerito si è spento alle ore 19.45 presso la clinica Salvator Mundi al Gianicolo in Roma.

Chi è Giorgio Napolitano

Giorgio Napolitano è nato a Napoli il 29 giugno 1925. Politico italiano di lungo corso, è stato il primo ex comunista a salire al Quirinale.  La sua carriera è lunga e piena di incarichi. Si sposa nel 1959 con Clio Bittoni, avvocatessa, figlia di una famiglia di antifascisti. Dal matrimonio nascono i figli Giovanni e Giulio. Nel 1946 si iscrive al Pci e l’anno successivo si laurea in Giurisprudenza a Napoli con una tesi in economia politica. Nel 1953 viene eletto deputato per il Partito Comunista, carica che manterrà fino al 1996 sempre nella circoscrizione di Napoli. Nel 1956 entra nel Comitato centrale del Pci e nel 1962 nella Direzione Nazionale. Già presidente della Camera dopo Oscar Luigi Scalfaro, è stato anche ministro dell’Interno con Prodi, sarà anche europarlamentare dal 1989 al 1992 e poi di nuovo dal 1999 al 2004.

Come dimenticare, infine, l’eccezione storica che ha visto Giorgio Napolitano come il primo presidente della Repubblica in carica a essere rieletto? Prima di lui, tutti i presidenti avevano terminato il loro mandato senza tentare una rielezione. È stato rieletto al Quirinale nel 2013 dopo la prima volta del 2006. Un fenomeno che è diventato ora prassi, come dimostrato dal secondo mandato in corso di Sergio Mattarella.

Nel ruolo di presidente si ricordano ovviamente le scelte politiche fatte. La nomina di Mario Monti a senatore a vita nel pieno della crisi economica che stava investendo l’Italia, nomina che avrebbe preceduto la successiva chiamata a sostituire Silvio Berlusconi, costretto alle dimissioni dai pressanti attacchi finanziari. Una mossa che tanti critici hanno letto come una forzatura delle prerogative parlamentari, tanto da arrivare a parlare di “governo del presidente”.

Quando accettò il secondo incarico, Re Giorgio pronunciò un famoso discorso a Montecitorio che risuonò come un duro attacco all’incapacità della politica di trovare soluzioni condivise (poco prima erano stati “silurati” i candidati Franco Marini e Romano Prodi). Si è dimesso il 14 gennaio 2015.

Il cordoglio della politica

Immediati i messaggi di cordoglio da parte degli esponenti politici. “Uno dei più grandi protagonisti dell’intera storia repubblicana. Colto, autorevole, carismatico in tutti i ruoli ricoperti. Un esempio e un maestro per intere generazioni. Grazie Presidente Napolitano“, ha scritto su X Dario Franceschini. Anche Vicepremier e Ministro Matteo Salvini esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Giorgio Napolitano: “È stato un protagonista della vita politica del Paese. Una preghiera e un pensiero per i suoi cari”. Elly Schlein aggiunge: “Perdiamo un protagonista della storia del nostro Paese, che dal Colle l’ha guidato a lungo in momenti difficili. La sua visione e la sua fervida convinzione europeista hanno contribuito a segnare la vocazione all’apertura e alla cooperazione dell’Italia, indicando una via di integrazione che va ancora proseguita. Tutta la comunità democratica si stringe affettuosamente alla sua famiglia e ai suoi cari in questo momento di doloroso cordoglio”. Da Antonio Tajani toni istituzionali: “Non condividevo le sue idee, ma lo considero un importante protagonista della storia politica italiana”.

Le frasi di Mattarella

“Nella vita di Giorgio Napolitano si specchia larga parte della storia della seconda metà del Novecento, con i suoi drammi, la sua complessità, i suoi traguardi, le sue speranze”, si legge in una nota di Mattarella. “Dalla frequentazione, negli anni giovanili, dello stimolante ambiente culturale napoletano, all’adesione alla causa antifascista e del movimento comunista, all’impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno e delle classi sociali subalterne, sino poi alla convinta opera europeistica e di rafforzamento dei valori delle democrazie, il presidente Napolitano ha interpretato significative battaglie per lo sviluppo sociale, la pace e il progresso dell’Italia e dell’Europa”. E ancora: “Membro del Parlamento Europeo, e Presidente della sua Commissione Affari costituzionali, promosse il rafforzamento delle istituzioni comunitarie per un’Europa sempre più autorevole e unita”. “Eletto alle più alte magistrature dello Stato, Presidente della Camera dei Deputati, Senatore a vita, Presidente della Repubblica per due mandati – prosegue il presidente Mattarella -, ha interpretato con fedeltà alla Costituzione e acuta intelligenza il ruolo di garante dei valori della nostra comunità, con sentita attenzione alle istanze di rinnovamento presenti nella società. Votato alla causa dei lavoratori, inesauribile fu la sua azione per combattere la spirale delle morti sul lavoro”. “La sua morte mi addolora profondamente e, mentre esprimo alla sua memoria i sentimenti più intensi di gratitudine della Repubblica, rivolgo ai familiari il cordoglio dell’intera nazione”

Articolo in aggiornamento