Economia e LogisticaMare e porti

Diga di Genova: dal Consiglio di Stato via libera a Webuild

Rovesciata la sentenza del Tar. Rixi: duro colpo agli avvoltoi di sinistra

© Andrey X tramite Canva.com

Webuild aveva ragione: dispone di tutta la professionalità necessaria per realizzare la nuova gigantesca diga portuale del porto di Genova e a sbagliare sono stati i giudici del Tar genovese che hanno. Sottovalutato la partecipazione del gruppo attraverso la società Sidra alla realizzazione del Tuas Terminal di Singapore. La commessa miliardaria per costruire la nuova diga ha quindi tutte le carte in regola e i ricorrenti (Gavio, Caltagirone con la spagnola Acciona riuniti nell’ATI Eteria) dovranno farsene una ragione.

Il Sindaco Bucci: Nessun ritardo

Dopo le garanzie fornite dal Sindaco Marco Bucci, commissario straordinario all’opera, che ha confermato come l’opera sia in perfetto timing con quanto previsto nel progetto, la sentenza del Consiglio di Stato assume inevitabilmente un significato politico. I partiti di sinistra in Regione e in Comune si erano scatenati contro il progetto della diga preannunciando mozioni, ipotizzando procedure scorrette; oggi, nel giorno in cui il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, “accetta” di dimettersi nella speranza di riconquistare la libertà personale (dopo tre mesi ai domiciliari), la sinistra incassa una rete nella sua porta proprio quando sembrava essere protesa nella metà campo avversaria verso un’altra vittoria.

Duro colpo alle smanie di sinistra

Non casualmente, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, è immediatamente intervenuto davvero a gamba tesa il vice ministro Edoardo Rixi, genovese e – secondo molti – candidato papabile del centro destra per la carica che “fu” – ormai si può dire – di Giovanni Toti. Il Consiglio di Stato – ha dichiarato – ha annullato la sentenza del Tar che aveva bocciato l’affidamento dei lavori sulla nuova diga di Genova. La regolarità dell’appalto è quindi certificata. Una conferma sulla trasparenza e l’aderenza alle normative vigenti durante l’intero processo di assegnazione. Un duro colpo alle smanie degli avvoltoi di sinistra che sperano di rallentare o fermare le infrastrutture che il centrodestra al governo – in Liguria e a Roma – spinge per il benessere del Paese”.

Per intanto i lavori della nuova Diga di Genova procedono: dopo la prima posa avvenuta il 25 maggio scorso e la seconda sabato 29 giugno, il 24 luglio è il giorno in cui è stato affondato e posato il terzo cassone.

Quattro km di diga per ospitare le grandi navi

La nuova diga è progettata per consentire l’ingresso nel porto di Genova delle grandi navi portacontainer, lunghe oltre 400 metri e larghe 60 metri, e delle navi da crociera “World Class” e permetterà al porto del capoluogo ligure di competere con i maggiori porti europei.  Per realizzare il basamento saranno impiegati 7 milioni di tonnellate di materiale roccioso, sul quale verranno posizionati elementi prefabbricati in cemento armato. Per i primi 4.000 m della diga saranno posizionati oltre 90 cassoni che misureranno fino a 33 metri di altezza, 35 metri di larghezza e 67 metri di lunghezza.

Con la sentenza del Consiglio di Stato viene accolto in toto il ricorso presentato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione del Viadotto Polcevera di Genova, dal Commissario Straordinario per la realizzazione della Nuova Diga Foranea di Genova, e dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale.

Iscrivi al canale whatsapp di nicolaporro.it
la grande bugia verde