Debito pubblico: verso nuovi record

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Dopo tre mesi consecutivi di riduzione delle disponibilità liquide di Tesoreria, la loro ricostituzione contribuirà a un forte aumento del debito pubblico a febbraio.

 

La Mazziero Research stima un nuovo record storico del debito a 2.786 miliardi, con una crescita che continuerebbe mese dopo mese sino a giugno in una fascia compresa tra 2.807 e 2.836 miliardi.

 

 

Questo enorme ammontare di debito deve essere continuamente finanziato da nuove emissioni di titoli di Stato con rendimenti molto distanti da quelli di un anno fa e che stazionano costantemente al di sopra del 4% per il BTP decennale.

 

Come si può osservare dal grafico, l’ultima emissione di fine marzo è stata collocata al 4,12%, in leggera diminuzione dal 4,28% e 4,34% rispettivamente di gennaio e febbraio.

Ma al tempo stesso dobbiamo considerare che quel 4,12% deriva da un prezzo di aggiudicazione al di sopra la pari a un prezzo di 102,59, contro un nominale di 100.

Le cedole che verranno pagate nel corso dei dieci anni da qui alla scadenza saranno pari al 4,40% annuo, il che significa che se anche i tassi di interesse dovessero scendere i costi di questa emissione, e di quelle avviate negli ultimi tempi, costituiranno un fardello che ci accompagnerà per lungo tempo.

 

 

L’effetto finale è ben visibile nella spesa per interessi, salita dai 63,7 miliardi del 2021 ad 83,2 miliardi nel 2022 con un balzo che sfiora i 20 miliardi in un solo anno. Questa maggiore spesa non riguarderà solo il passato, ma si ripeterà ampliando ancor di più i costi man mano che verranno rinnovati i titoli di Stato in scadenza, sino alla completa sostituzione del circolante che attualmente viaggia su una vita media di 7 anni.

 

Sicuramente i rendimenti più alti sui titoli governativi fanno la gioia per l’investitore, ma nel contempo i relativi costi sottraggono risorse preziose per fare investimenti e costruire le infrastrutture per rinnovare il Paese.

Nel frattempo… si discute dell’impossibilità di portare a termine i progetti del PNRR.

È l’Italia, bellezza!

 

Maurizio Mazziero, 3 aprile 2023

 

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